Cagliari, Giulini: "Stadio regalo per centenario. Nainggolan? Lo terrei ma decide l'Inter"

Serie A

Il presidente del Cagliari a Sky Sport in occasione del centenario: "Ci dispiace festeggiarlo in questo momento particolare, ma siamo felici di sapere che presto si riprenderà a giocare. Date le condizioni particolari, eravamo convinti che l'accordo con Sportium per il nuovo stadio fosse il regalo migliore per i tifosi. Nainggolan? Mi piacerebbe tenerlo ma dipende dall'Inter"

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In un momento particolare e in attesa di ricominciare il campionato, il Cagliari festeggia 100 anni di storia (la programmazione speciale Sky). Un secolo di vita per una squadra che rappresenta non solo una città, ma una regione intera. E che, esattamente a metà del suo percorso, 50 anni fa, festeggiava il suo unico scudetto. Dai gol di Gigi Riva a quelli di Joao Pedro: situazioni ed epoche diverse. Ma questo Cagliari ha tanta voglia di sorprendere e crescere, come confermato da Tommaso Giulini in esclusiva a Sky Sport.

 

"Questo centenario ce l'aspettavamo diverso, ma deve essere un punto di ripartenza per il calcio e per tutto il paese dopo questa pandemia – le parole del presidente del Cagliari - Siamo contenti di festeggiarlo sapendo che il campionato si completerà, ci sono ancora tanti punti aperti ma è un messaggio di speranza per tutti. C'è stato un clima litigioso in questi tre mesi, spero non abbia fatto disinnamorare i tifosi. Io per primo mi sono posto parecchie domande vedendo un movimento così preso da problematiche varie, tra cui per altro ancora non risolte che rischiano di non farci completare queste 13 giornate. Credo ci sia bisogno di chiarezza, di regole certe, di sapere quando riapriranno gli stadi. Alcuni paesi già ne stanno parlando, spero che da oggi ricominceremo a ragionare su come ridare la gioia di questo sport ai tifosi. Non possiamo vivere alla giornata, pensando alla prima partita e non a tutte e 13. C'è anche la questione mercato da risolvere: sono preoccupato che dal primo giugno si possano depositare i pre-contratti, facendo giocare alle squadre 13 gare decisive a mercato aperto. Anche questo è un tema delicato, a mio parere se n'è parlato poco".

 

Il coronavirus ha condizionato i festeggiamenti per il centenario...

 

"Fin dai primi giorni chiusi in casa, abbiamo pensato a come trasformare questo centenario in qualcosa di positivo. Venivamo da alcune partite giocate male, sapevamo di non poter festeggiare i 50 anni dallo scudetto con i tifosi, sapevamo che non ci sarebbe stato niente in piazza e che avremmo fatto tutto sui social. E quindi sin da subito abbiamo pensato che trovare l'accordo con Sportium in questi 2 o 3 mesi sarebbe stato quello che avrebbe regalato questo centenario alla storia. E spero che l'intesa raggiunta qualche giorno fa, che traccia una volta e per tutte il percorso di costruzione del nuovo stadio, possa considerarsi il vero regalo per i nostri innamorati in giro per il mondo".

 

Come avete vissuto l'attesa per la decisione sul campionato?

 

"Sono stati tre mesi complicati, l'idea di ricominciare per forza con gli stadi chiusi così come i tanti discorsi economici, hanno abbassato l'entusiasmo. Ci sono due aspetti che alzano l'adrenalina. Il primo è il centenario, vogliamo terminare al meglio in ogni caso. Poi il fatto che abbiamo un nuovo allenatore in panchina con personalità e idee interessanti. È arrivato ma è rimasto due mesi nel centro sportivo, non vediamo l'ora di vederlo in panchina. Speriamo possa fare bene in questo finale di campionato guadagnandosi la riconferma per l'anno prossimo".

 

Quale sarà il futuro di Nainggolan?

 

"Non mi dispiacerebbe vedere Radja ancora con la nostra maglia, l'idea era di prenderlo per una vera stagione e non per un campionato come questo. Ma il cartellino non è nostro, dipendiamo dalle decisioni dell'Inter".

 

Riuscirete a trattenere gli altri pezzi pregiati della rosa?

 

"Credo sia giusto non precludere opportunità a nessuno, ma in questa rosa ci sono tanti futuri capitani e ragazzi che mi piacerebbe tenere. Cragno è uno di questi, ma anche Joao Pedro e Luca Ceppitelli. Sono ancora nel pieno della loro carriera, possono avere offerte importanti e qualora necessitassero per ambizione di cambiare maglia, sarebbe giusto accontentarli per quello che ci hanno dato in questi anni. Quest'estate sarà particolare per il mercato, non ho ben chiaro quali possano essere le dinamiche. Ritengo sia difficile che giocatori di questo calibro possano lasciare il club perché non credo arriveranno offerte adeguate al valore dei calciatori. Però, mai dire mai. L'unica cosa che spero è che, avendo 13 gare da giocare, non ci siano né voci di mercato né trattative prima della conclusione del campionato".