Verona-Roma, 3-0 a tavolino per il caso Diawara: i giallorossi presenteranno ricorso

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Il giudice sportivo ha stabilito il 3-0 a tavolino in favore del Verona sulla Roma (0-0 il risultato del match): la decisione dopo l’errore del club giallorosso, che non ha inserito Diawara nella lista consegnata alla Lega pensando rientrasse ancora tra gli Under 22 (che possono giocare a prescindere dalla presenza o meno in lista). In realtà il giocatore ha compiuto 23 anni a luglio e da quest’anno è a tutti gli effetti un Over 22. La Roma presenterà ricorso

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Non inizia nel migliore dei modi la stagione della nuova Roma di Dan Friedkin. Il giudice sportivo, dopo l’errore su Diawara nella compilazione della lista consegnata alla Lega Serie A, ha stabilito la sconfitta a tavolino (0-3) del club giallorosso contro il Verona. La giustizia sportiva ha dunque rigettato la difesa della società capitolina che in serata ha presentato preavviso di ricorso e, come da regolamento, ha ora sette giorni per presentare materialmente la sua richiesta di appello con la tesi difensiva. Poi, entro tre o quattro giorni, potrebbe essere fissata l'udienza. L'avvocato Conte, che cura gli interessi della Roma, valuterà in questi giorni come articolare la difesa: tra le tesi a discarico, dovrebbe esserci l'oggettiva mancanza di un possibile vantaggio dal non aver incluso Diawara nella lista dei 25, dove erano liberi quattro posti.

Il comunicato del giudice sportivo

"Considerato che la società Roma ha impiegato un calciatore non iscritto nella lista dei 25 comunicata a mezzo PEC in data 14 settembre 2020 alle ore 12.14, nonostante fosse divenuto un Over 22 - si legge nel comunicato del giudice sportivo - delibera di sanzionare la Roma con la punizione sportiva della perdita della gara per 0-3".

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Grassani: "Difficile venga accolto il ricorso"

In serata Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo, è intervenuto a Sky Sport 24. "Il verdetto del giudice sportivo era annunciato, è stata una violazione macroscopica aldilà del fatto che la Roma non abbia tratto un beneficio dall'errore - ha spiegato Grassani -. Speranze nel ricorso? Ritengo che sia doveroso che la Roma faccia appello - prosegue -. Ma sotto il profilo tecnico-giuridico il pronunciamento del giudice sportivo rende limitati i margini". Poi ancora: "In appello la Roma giocherà due carte - conclude Grassani -. In primis quella della 'buona fede' e poi il fatto di non aver acquisito vantaggi perché c’erano 4 slot liberi nella lista dei 25. Si tratta però di argomenti poco giuridici, più umani. La norma parla chiaro".

Gravina: "Applicata la norma"

Dello stesso avviso anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina. "Ci sono poche speranze per un eventuale ricorso. C'è stata l'applicazione di una norma molto chiara, ma lasciamo ogni valutazione ai giudici che sono molto attenti e preparati e possono dare un giudizio più preciso".

Il caso Diawara

Il giudice sportivo ha applicato il regolamento, come peraltro già avvenuto con il Sassuolo nel 2016 per un caso molto simile riguardante Antonino Ragusa. Il 14 settembre la Roma ha consegnato la lista per il campionato alla Lega Serie A. La lista, che può contare un massimo di 25 calciatori, aveva 4 slot disponibili e non contava Diawara. Il centrocampista guineano, fino alla scorsa stagione, aveva sempre fatto parte degli Under 22, che possono giocare anche se non presenti in lista. Ma nel frattempo il giocatore ha compiuto lo scorso 17 luglio 23 anni ed è quindi diventato un Over 22: la Roma avrebbe dovuto aggiungerlo alla lista, ma non l’ha fatto. E Diawara ha giocato 89 minuti al Bentegodi da non listato. Un "errore in buona fede", si è giustificata la società, che avendo ancora 4 posti in lista avrebbe potuto inserire Diawara senza sacrificare nessuno. Ma il giudice sportivo ha applicato la normativa. E la Roma parte così con una sconfitta a tavolino, ricorso permettendo.

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