Inter-Napoli, Spalletti: "Nostro viaggio senza fermate. Si diventa grandi nelle sfide top"

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L'allenatore parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida con l'Inter: "Loro sono una squadra top, ma si diventa grandi nelle grandi sfide. Il nostro viaggio non ha fermate, in questo periodo non ci siamo mai fermati. Kvara le cose normali le fa diventare eccezionali. Non mi piace parlare di complotti..."

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Vincere per iniziare il 2023 nel migliore dei modi e contemporaneamente mettere da parte - forse definitivamente - una concorrente al titolo. Il Napoli fa visita all'Inter per il big match della 16^ giornata (in programma mercoledì alle 20.45) e Luciano Spalletti è convinto delle qualità dei suoi: "Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio un anno e mezzo fa e non ci sono fermate, non ci sono stazioni, ci fermeremo solo quando sapremo come sarà finita - dice l'allenatore nella conferenza stampa di vigilia -. Per noi non è un ripartire perché con la testa siamo rimasti a dove abbiamo lasciato. In questo periodo abbiamo fatto quello che dovevamo, le risposte sono state buone. Se faranno di tutto per farci cadere? Non pensiamo a complotti di nessun genere, ma se si tira fuori spesso questi discorsi è segno che il sistema è migliorabile. Bisogna essere bravi con i comportamenti e non far alimentare questi dubbi, la credibilità è la prima cosa".

"Kvara le cose normali le fa diventare eccezionali"

A proposito dei singoli Spalletti spiega: "Kvaratskhelia ha imprevedibilità, rende le cose normali eccezionali, è quel tipo di calciatore che determina dal niente l'occasione importantissima della partita, senza aver bisogno di schemi e compagni. Lui e Lobotka hanno fatto una buonissima prestazione contro la Juve Stabia. Rrahamani è rientrato gradualmente e sono soddisfatto, poi servirà la prestazione sul campo per giudicare la sua condizione".

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"Consapevoli di ciò che sappiamo fare, non ci sentiamo forti per non aver mai perso"

Come si evita l'appagamento? L'allenatore del Napoli ha la ricetta giusta: "Siamo forti per la consapevolezza di ciò che sappiamo fare in campo, non ci sentiamo forti per la posizione in classifica o per il fatto di non aver mai perso. Avremo di fronte una grande squadra, non ti salva dove sei ma cosa sai riproporre in partita, come sai confrontarti anche se alcuni club superati sono di quelli importantissimi e non c'è stato timore di non farcela. Si gioca il nostro calcio, che è piaciuto a tanti, e ha dato benefici alla squadra, esaltando molti giocatori. Io voglio sempre sentire la pressione al massimo, da queste condizioni mi aspetto una rispetta corretta".

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"Inter squadra top, si diventa grandi nelle grandi sfide"

Analizzando l'Inter, Spalletti spiega: "È un club di livello top, negli ultimi tre anni e mezzo ha fatto investimenti da grande squadra. Riesce facilmente a dilatare il campo con ampiezza e profondità, sa chiudersi dietro, in avanti lascia il doppio centravanti contro i nostri due centrali e nei ribaltamenti dell'azione diventano pericolosi. Dovremo essere sempre equilibrati. Non è una sfida solo della squadra, ma di una città intera: si diventa grandi nelle grandi sfide, dovremo essere più forti di tutto, scetticismo, pregiudizio, pure le paure di chi ci vuole bene. Dobbiamo giocare liberi da tutto, così ci metteremo qualcosa di più, sapendo che lo facciamo per l'orgoglio della nostra città". E sui recenti fatti di cronaca, dal caso D'Onofrio all'inchiesta Prisma, aggiunge: "Bisogna sempre domandarci se tutti stiamo facendo del nostro meglio affinché sia un calcio più credibile, potendo usare il calcio anche per il sociale. Ci sarà tempo per approfondire, non si può affrontare quest'argomento in una frase durante la conferenza di vigilia a Inter-Napoli".

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"Analogie Napoli-Argentina? Lo scudetto è la vostra ossessione, la mia..."

Sulla ripartenza post Mondiale: "Si può usare l'entusiasmo del popolo argentino per la ripresa, è energia pura. Abbiamo visto un calcio fatto di continui imprevisti, come in finale, qualità assoluta a livello individuale, ne usciamo arricchiti. Il campionato sarà di primo livello come sempre. Analogie tra Napoli e Argentina? Lo scudetto è la vostra ossessione, non la mia. Ho imparato anche io ad essere napoletano e la mia ossessione è vedere impazzire di gioia questa città, è quello che più mi farebbe piacere al di là dei meriti".

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"Pelé ha lasciato un marchio indelebile"

Spalletti, infine, si lascia andare a un ricordo su Pelé: "È stato un altro dispiacere che abbiamo subito in questo periodo - conclude l'allenatore di Certaldo -. Lui, Messi, Maradona, anche se in fasi diverse, sono stati calciatori che hanno lasciato un marchio indelebile per le loro qualità tecniche e professionali. Su Pelé volevo fare i complimenti a chi non ha tolto la maglia: quello di avere il numero dei grandi giocatori è una cosa che ritengo corretta, vedendola tutti i giorni ritorna in mente ancora di più ed è una responsabilità ancora maggiore per chi la indossa e chi ci gioca insieme per essere a quel livello lì".

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