Juve, la chat che confermerebbe la carta segreta: "Cristiano Ronaldo ha firmato"

l'inchiesta

Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport hanno pubblicato alcuni passaggi di una chat fra dirigenti della Juventus relativa alla manovra stipendi e contenuta  negli ultimi atti depositati dai pm. Secondo la Procura proverebbe la testi della famosa 'carta segreta' con cui Ronaldo rinuncià a circa 19 milioni nella stagione 2020-2021

A pochi giorni all'udienza preliminare di lunedì prossimo, dove si deciderà se rinviare a giudizio la Juventus e 12 ex tesserati in merito alla vicenda delle "manovre stipendi", secondo filone dell'inchiesta Prisma, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport hanno pubblicato alcuni passaggi di una chat fra alcuni dirigenti bianconeri di allora (Morganti, Cherubini e il legale Gabasio), denominata "seconda manovra stipendi" e contenuta tra gli atti depositati dalla guardia di finanza, nell’ambito delle indagini suppletive sui conti del club. 

Cosa c'è scritto nella chat

In questa chat il 20 aprile 2021 l’allora Chief Legal Officer Gabasio scriveva: "Il primo pronto per firmare è Cristiano". Tre giorni dopo, il 23 aprile 2023 due messaggi di Paolo Morganti (segretario organizzativo della Juventus): "Cristiano ha firmato" e "Ha una copia di tutti i documenti", ricevendo in risposta dal ds Federico Cherubini un "bene!". Secondo la tesi della Procura, si riferirebbero alla famosa 'carta segreta' di Ronaldo, quella scrittura privata (ritrovata non compilata negli uffici torinesi dell’avvocato Restano) in cui la Juventus, a fronte del mancato versamento a CR7 di alcune mensilità a causa delle difficoltà economiche dovute all’emergenza Covid, si sarebbe impegnata a restituirgli quei soldi in un secondo momento, anche qualora avesse lasciato il club. Il debito nei confronti del portoghese ammonterebbe a 19,6 milioni e, secondo gli inquirenti, non è mai stato iscritto a bilancio. I legali di Ronaldo, che hanno chiesto e ottenuto copia degli atti del procedimento, hanno sempre negato che il giocatore abbia firmato tale accordo.

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Questa l’ipotesi dell’accusa secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera: il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il pm Mario Bendoni sostengono che la Juventus ha fatto “accordi con 17 giocatori: rinuncia alle mensilità con un primo contratto, per un risparmio a bilancio di circa 60 milioni di euro; poi accordi di integrazione, depositati dopo il 30 giugno, cioè nel successivo esercizio finanziario. Accordi di integrazione depositati in Lega solo per 9 giocatori — per 18.562.416,73 euro — e senza la previsione della restituzione degli stipendi anche come ‘incentivo all’esodo’… Furono sottoscritte delle ‘side-letter’, sequestrate in studi legali, a garanzia di un pagamento ‘incondizionato’ delle 4 mensilità... Tutto si complicherà a fine agosto, con il passaggio di CR7 allo United e, ancora di più, con il suo addio all’Inghilterra, poiché salteranno i bonus pianificati sugli stipendi arretrati. Convinti che il numero 7 abbia una copia del documento, come da una mail interna dell’11 settembre 2021, inviata da Morganti: ‘Possibilmente la somma indicata nell’incentivo deve essere quella della scrittura in mano al calciatore’”.

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Cosa rischia la Juventus?

La Procura federale ha avviato un'indagine sulle "manovre stipendi" e in particolare su quelle scritture private (le cosiddette side-letter) stipulate tra club e calciatori che non sarebbero state depositate in Federazione. Una situazione del genere, se provata, costituirebbe una violazione dell'articolo 31 comma 3 del Codice di Giustizia Sportiva: "La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”.

Cosa può accadere ai calciatori?

Lo dice il comma 8 dello stesso articolo che prende in esame il caso di pattuizione o pagamento illecito che andrebbe dimostrato da parte della Procura per chiedere sanzioni anche nei confronti dei giocatori: "I tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono comunque dalla stessa compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese".

Chi potrebbe essere coinvolto?

La sanzione andrebbe ad interessare tutti i calciatori che nelle due stagioni in oggetto hanno firmato gli accordi contestati alla Juventus: da quelli tuttora presenti in bianconero (SzczesnyBonucci, Danilo, Alex SandroCuadrado, Rabiot e Chiesa) fino a quelli ora impegnati in altre squadre, come Ronaldo, DybalaDe LigtKulusevski, Bentancur, McKennie e Demiral.

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Processo Juve, possibile stop per il rinvio in Cassazione

Dovrebbe prendere la strada di Roma l'udienza preliminare, in programma a Torino il 27 marzo, dell'inchiesta sui conti della Juventus. Le difese degli indagati intendono proporre una questione di competenza territoriale (con trasferimento del processo a Milano) e il giudice, a meno che non la ritenga palesemente infondata, può interpellare d'ufficio la Corte di Cassazione, che a sua volta deciderà in camera di consiglio. Si tratta di una procedura prevista dalla riforma Cartabia, che è entrata in vigore solo da pochi mesi: la mancanza di una casistica sufficientemente vasta, quindi, rende difficili le previsioni (a cominciare dai tempi) anche per le parti in causa. I legali della Juventus avevano già chiesto di spostare il processo a Milano durante le indagini preliminari: l'interlocutore, in quell'occasione, fu la procura generale presso la Cassazione. Il 30 novembre i pubblici ministeri della procura di Torino firmarono le richieste di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e altri indagati; i magistrati romani, quindi, non poterono pronunciarsi (sempre per ragioni di procedura).