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Lazio, col Napoli punto di ripartenza. Ma i numeri dell'attacco non sono positivi

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Matteo Petrucci

©Getty

Dopo la prestazione negativa in Supercoppa italiana, la Lazio ha conquistato un punto nella sfida contro il Napoli. Uno 0-0 che ha sottolineato ancora una volta i limiti del reparto offensivo di Sarri in questa stagione. E in prospettiva sono necessarie anche riflessioni sul mercato

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A guardare il bicchiere mezzo pieno quello contro il Napoli può essere visto come un punto di ripartenza. Dopo la figuraccia in Supercoppa c’era il rischio che la Lazio potesse subire un contraccolpo psicologico visto che i precedenti raccontano che i biancocelesti siano troppo spesso fragili caratterialmente. Invece, almeno da un punto di vista mentale, la risposta c’è stata. Ma, come contro l’Inter, la squadra di Sarri ha creato troppo poco sotto porta. Zero tiri nello specchio contro i nerazzurri, 1 solo col Napoli. Una conferma di cui l’allenatore avrebbe fatto volentieri a meno. Metà campionato giocato vale quasi come una sentenza: Lazio fa fatica a trovare la via della rete. E quando non si segna, inevitabile concentrarsi sui giocatori offensivi: quelli che fino ad oggi stentano a decollare6 attaccanti in cerca di gol. 

13 in totale, molti meno di quelli realizzati dal solo Lautaro Martinez, attuale capocannoniere della serie A. E il confronto complessivo con le due precedenti stagioni di Sarri a Roma è impietoso: 13 reti in meno rispetto ad un anno fa, addirittura 19 rispetto a due. Ecco perché la Lazio sta cercando un rinforzo in avanti. Un giovane esterno di prospettiva, perché dei 6 attualmente in rosa solo Castellanos e Isaksen sono certi di rimanere. Pedro è ai saluti, Felipe Anderson quasi. Da capire cosa farà Immobile, Zaccagni è in scadenza 2025 e il suo entourage sta mettendo fretta alla società per definire presto il futuro del giocatore. In estate nel reparto offensivo sarà rivoluzione, ma Sarri non può aspettare così tanto per avere almeno una reazione.