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Napoli, l'analisi della vittoria sul Monza

Serie A

Massimo Ugolini

Contro il Monza si sono rivisti lampi della squadra che un anno fa ha stravinto il campionato. Osimhen non segnava da tre partite. Politano dai primi di gennaio, Zielinski da fine settembre, Raspadori da più di un mese. Segnali incoraggianti per Calzona, in vista del finale di stagione

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Ho visto il vero Napoli. Quello dello scudetto. E sono bastati 14 minuti. Meno invece ne sono serviti a Francesco Calzona per strigliare la squadra negli spogliatoi dello stadio di Monza durante l’intervallo, dopo un primo tempo letteralmente inguardabile. 14 minuti per ammirare il volo di Osimhen, le parabole magiche prima di Politano e poi di Zielinski, fino al lampo di Raspadori. 21 secondi per chiudere la partita. Il ritorno degli eroi dello scudetto, tutti in campo, con la stessa determinazione che aveva contraddistinto la passata stagione. 

Napoli, l’analisi della partita col Monza

Osimhen non segnava da tre partite. Politano dai primi di gennaio, Zielinski da fine settembre, Raspadori da più di un mese. Questione di testa, per non dire di mentalità. Calzona ha saputo toccare le corde giuste. Risvegliando l’orgoglio dei campioni d’Italia. Mettendo per una volta da parte tutto il resto a cominciare dai principi di gioco. Diventati forse un alibi a cui aggrapparsi dopo una stagione in cui si è parlato troppo e giocato poco. Bastava, forse, ritrovare lo spirito giusto, la voglia di rimettersi in gioco. Così è stato nei 14 minuti più belli del campionato azzurro. Sembrava il vero Napoli. Rivederlo ancora per le prossime sette partite sarebbe il modo migliore per onorare lo scudetto cucito sulle maglie.