Serie B, Entella. Castorina: "Voglio una squadra motivata"

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Gianpaolo Castorina, allenatore dell'Entella (fonte Twitter Entella)
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Il nuovo allenatore dell'Entella si presenta: "Sono in questa casa di 10 anni, ora ho le farfalle nello stomaco per quest'opportunità. Devo trasferire la mia voglia alla squadra, l'obiettivo è invertire la rotta. Verona? Come inizio non sarà semplice"

Cinque partite senza vittorie, con quattro pareggi e una sconfitta. La corsa dell’Entella si è fermata nelle ultime settimana, con i play-off ora distanti quattro punti. Ci sono tre partite da giocare e la società ha deciso di farlo con Gianpaolo Castorina in panchina. Fatale per Breda l’ultima sconfitta a Trapani, ora l’Entella volta pagina e proverà a ripartire già dalla prossima partita in casa contro l’Hellas Verona.

E, dopo aver diretto ieri il primo allenamento con la squadra, Castorina è stato presentato oggi. "Sono in questa casa da dieci anni: conosco ogni aspetto di questa società – ha dichiarato il nuovo allenatore dell’Entella - Quando domenica mi hanno riferito questa possibilità ho avuto le farfalle nello stomaco, anche se questa maglia ce l'ho addosso da tanto tempo. Ho tanta voglia di dimostrare a questa società che in dieci anni mi ha dato emozioni forti e da parte mia il motore va a tremila e questa mia voglia cercherò di trasmetterla alla squadra. Questo gruppo ha grandi valori. Vi garantisco che per uno che vive come me di sensazioni e collegamenti fra vita esterna e calcio è una cosa che si odora nello spogliatoio. Ci sono basi importanti, ma ciò che conta è essere tutti ai posti di blocco per dimostrare alla società che forse nell'ultimo periodo abbiamo imboccato la strada sbagliata. Quello che ho chiesto ai ragazzi è di guardarsi allo specchio e chiedersi se abbiamo dato tutto in questi 15 giorni. Se tutti ci rispondiamo affermativamente allora siamo sulla buona strada".

"A Verona non sarà semplice"

Ed ora testa al primo appuntamento di sabato contro il Verona: "Come prima tappa non sarà semplice, ma la Primavera mi ha insegnato che partite scritte non ce ne sono e che gli stimoli sono importanti. Lavoreremo per dare il massimo. Quello che penso è che ho bisogno di vedere i giocatori motivati al di là della carta d'identità. Ho una mia idea tattica: anche noi abbiamo lavorato su questo tipo di modulo, il 4-3-1-2, ma se tocchiamo i tasti giusti il modulo può fare la differenza oppure no. Quando c'è poco tempo a disposizione la parola chiave è semplicità. So di giocarmi molto per quanto riguarda la mia carriera ma se metto davanti ai ragazzi il mio obiettivo personale, sono caduto nel posto sbagliato. L'obiettivo si chiama Verona".