Perugia-Parma, nel segno di Hidetoshi Nakata

Serie B
Hidetoshi Nakata, qui con la maglia del Parma (Foto: Getty Images)
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Sabato alle ore 15 si affronteranno Perugia e Parma, due squadre legate tra gli altri da un doppio ex che ha affascinato il calcio italiano e mondiale: Hidetoshi Nakata. Centrocampista offensivo, il giapponese ha avuto una carriera breve ma ha saputo lasciare il segno in Serie A

Forse la sua vera missione era segnare gol pesanti alla Juventus. Eppure, quando arrivò in Italia, Hidetoshi Nakata era il classico oggetto misterioso che tutti guardavano con sorpresa e un po’ di sospetto. Un giapponese in Italia era già passato dalle parti di Marassi, con la maglia del Genoa (ricordate Kazuyoshi Miura?), ma a parte quel caso dal Sol Levante di arrivi destinati alla Serie A non se ne erano visti molti altri. Eppure, il movimento calcistico asiatico a fine anni Novanta stava già raggiungendo livelli importanti di crescita: nel 1998 la nazionale di Tokyo si era conquistata la sua prima partecipazione ai Mondiali, mentre per il 2002 Giappone e Corea del Sud avevano convinto la Fifa a farsi assegnare congiuntamente – e per la prima volta nella storia – la Coppa del mondo.

Da Perugia a Roma

Arrivato nel Perugia proprio nell’anno del debutto giapponese al Mondiale, Nakata segnò subito una doppietta all’esordio in campionato, al “Curi”. Contro la Juventus, che vinse quella gara 3-4. In poco tempo, il giapponese diventa un fenomeno mediatico, aiutato dalle prestazioni sul campo spesso convincenti. Se da una parte il pubblico italiano si abitua sempre più a vedere piccoli gruppi di tifosi o giornalisti giapponesi seguire il Perugia in giro per i campi della massima serie, dall’altra Nakata aiuta al suo primo anno il Grifone a salvarsi, con 10 reti in 32 gare. L’anno successivo ne sigla 2 in 15 partite, prima di passare nella sessione di mercato di gennaio alla Roma. Nei suoi esordi con i giallorossi, Nakata ripete di fatto le prestazioni viste con il Perugia, chiudendo la seconda parte della stagione con 15 presenze e 3 gol. L’anno successivo il tecnico Fabio Capello non sempre lo schiera titolare e c’è Francesco Totti a chiuderlo. Ma nella gara decisiva per lo scudetto, a Torino contro la Juventus, la Roma sotto di 2 reti arriva a pareggiare grazie al giapponese che da subentrato segna la prima rete.

Nakata nella FIFA 100

Alla fine di quella stagione, Nakata viene acquistato dal Parma: qui giocherà fino al gennaio del 2004: in totale con la maglia gialloblu totalizza 67 partite e segna 5 gol. Non molti, ma spesso pesanti. Nella sua prima stagione regala al Parma 3 punti contro il Brescia e in Coppa Italia si ripete con una doppietta in semifinale sempre ai lombardi e con un gol nella finale d’andata contro – sempre lei – la Juventus. Gol pesanti, come detto, perché quella Coppa Italia la vincerà proprio il Parma: sarà quello l’ultimo trofeo in ordine di tempo che abbiamo messo in bacheca. E alla fine di quella stagione, Pelè inserisce Nakata nella Fifa 100, la lista dei migliori calciatori al mondo ancora in vita.

L’addio al calcio e Sakenomy

Dopo l’esperienza nel Parma, Nakata ha giocato anche con Bologna e Fiorentina prima di trasferirsi in Inghilterra, nel Bolton. Dopo il Mondiale giocato con la nazionale giapponese nel 2006, ha annunciato il ritiro dal calcio giocato a soli 29 anni. Nel 2008, allo stadio di Yokohama, ha disputato la gara d’addio in un match che ha visto di fronte una all star della J-League e un’altra di calciatori internazionali. Oggi Nakata si occupa di arte, moda e di valorizzazione del saké, la tradizionale bevanda alcolica giapponese ottenuta con il riso, tramite l’iniziativa chiamata Sakenomy che lo porta spesso in giro per il mondo.