Foggia, Stroppa: "Non mi sento in discussione. Gli infortuni? Responsabilità mia"

Serie B

Dopo la sconfitta interna con il Cittadella, il Foggia cerca l'ennesimo riscatto stagionale in trasferta: i rossoneri fanno visita allo Spezia. Giovanni Stroppa, in conferenza stampa, ha anticipato i temi della gara: "Troviamo una squadra di categoria, importante. A noi manca poco per fare il salto di qualità"

Il Foggia è chiamato al riscatto, dopo la sconfitta casalinga contro il Cittadella. In trasferta la squadra di Stroppa ha fatto meglio che allo Zaccheria e domani contro lo Spezia è chiamata a confermare questo trend. L'allenatore rossonero ha presentato la sfida in conferenza stampa: "In settimana la risposta è stata ancora una volta positiva. Siamo in pochi per via degli infortuni, chiedo una prestazione di carattere per fare risultato a tutti i costi. Se mi sento in discussione? La vivo con la massima serenità. Se si deve cercare un capro espiatorio per forza, di certo non sono i calciatori... Abbiamo undici assenti, nessuno riuscirebbe a lavorare tranquillo. Dobbiamo continuare a battagliare, senza mollare la presa, le cose devono andare diversamente. La responsabilità degli infortuni? Per quelli dovuti alla preparazione è mia, mi sento spesso in colpa quando un mio ragazzo si fa male. Mi sento responsabile anche di questo ".

"Ci manca poco per il salto di qualità. Sulle vicende societarie..."

Ma cosa manca, a questo Foggia? Stroppa la vede così: "Ci manca davvero poco per fare il salto di qualità. Dobbiamo mettere il coltello tra i denti, non essere a fasi alterne". Sui singoli e sui recuperi, Stroppa fa il punto della situazione: "Camporese è recuperato, ma non so se giocherà. Deli non lo rischio, domani giochiamo contro una squadra fisica e di categoria, che si sta ritrovando. Una squadra importante. Chiricò? Un calciatore di assoluto valore, se con lui ho usato bastone e carota è perché deve capire che può dare molto di più. Inoltre soffre di pubalgia, il che giustifica le sue alterne prestazioni". Chiosa finale sulle vicende societarie: "Siamo isolati, ci alleniamo ad Amendola e non percepiamo nessun problema. Preferisco pensare a noi, a cancellare i nostri soliti errori e a sbloccarci mentalmente".