Avellino, Foscarini: "Il Perugia è il peggior avversario da affrontare in questo momento"
Serie BL'allenatore dell'Avellino ha presentato in conferenza stampa la gara contro il Perugia, valida per il posticipo della trentaquattresima giornata del campionato di serie B
Terminata la parentesi Novellino, l’Avellino si appresta ad iniziare quella di Foscarini, che debutterà ufficialmente sulla panchina biancoverde in occasione del match di lunedì contro il Perugia. Sarà la prima di nove finali verso la salvezza per la squadra del presidente Taccone, intervenuto per dare una scossa all’ambiente in un periodo dove i risultati continuano a non arrivare. Sarà Foscarini l’uomo chiamato a invertire questo trend negativo, un compito da cui l’ex Cittadella non si sottrare: “L’impatto con la squadra è stato davvero buono – le parole del nuovo allenatore in conferenza stampa – mi son trovato subito bene sia con i calciatori che con le persone che lavorano intorno alla squadra. Lunedì affrontiamo la squadra peggiore di questo periodo, credo sia la più in forma del periodo. Una brutta gatta da pelare. Ho fatto scaricare qualche tossina di troppo ai miei ragazzi e da oggi prepariamo la partita, sono molto curioso di vedere all’opera la mia squadra".
Le condizioni dei singoli
Foscarini poi si sofferma sulla situazione infortunati: "Cabezas, Vajushi e Morero hanno abbandonato l’allenamento ieri ma credo che ce la faranno per la partita di lunedì. Per Bidaoui invece ci vorranno altri dieci giorni. Morosini è un po’ indietro di condizione, lo conosco bene, può darci molto, perché si stacca tra le linee e si fa valere in attacco. Ardemagni? Voglio rivedere il giocatore che conosco io, quello che segnava tanti gol facendo a sportellate con i difensori. Mi deve dare degli spunti importanti, voglio un Ardemagni diverso da quello dell’ultimo periodo. Marchizza è un altro elemento molto interessante, l’ho visto terzino ma l’ho riportato nel suo ruolo naturale".
"Tutti nella stessa direzione"
"Sono un allenatore nuovo – prosegue Foscarini - ho la necessità di conoscere i calciatori, di entrare nelle loro teste. Mi ha fatto piacere ricevere gli applausi, ma quelli vanno fatti pure alla squadra. Dobbiamo andare tutti nella stessa direzione. Cerco di farmi una mia idea, ascolto tutti, ma alla fine porto avanti ciò che ho io in testa. La condizione mentale trascina quella fisica. I giocatori dal punto di vista della corsa stanno bene, il lavoro più corposo da fare sarà quello mentale".