Nel posticipo della 22^ giornata il Lecce non riesce a imporsi al Penzo ma guadagna comunque un punto importante nella rincorsa alla promozione. Segna prima il Venezia con Citro ma dopo 2' pareggia Palombi. Per Zenga risultato positivo in chiave salvezza
VENEZIA-LECCE 1-1
50' Citro, 52' Palombi
VENEZIA (4-3-3): Vicario; Bruscagin, Fornasier, Modolo, Garofalo; Segre, Bentivoglio, Pinato (73' Besea); Lombardi (64' Vrioni), Bocalon, Citro (83' Schiavone). Allenatore: Zenga
LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Meccariello, Lucioni, Calderoni; Petriccione, Tachtsidis (82' Falco), Mancosu; Haye (60' Tabanelli); Palombi, La Mantia (64' Tumminello). Allenatore: Liverani
Ammoniti: Lucioni, Lombardi
Forse, per quell'ultima, splendida, parata di Vigorito il risultato di parità sembra quello più giusto. Perché fino ad allora, lo si può dire con onestà intellettuale, ai punti avrebbe meritato il Lecce. Per il gioco espresso (di grande possesso) per le conclusioni (infinite) portate verso la porta di Vicario. Ma questo non toglie nulla al merito del Venezia che anche se avesse vinto non avrebbe rubato niente. La differenza è stata di strategia: il Lecce con grande dominio territoriale, il Venezia attentissimo a coprire le linee e prontissimo a ripartire negli spazi lasciati dai pugliesi. Ne è venuta fuori una gara estremamente divertente, giocata senza tatticismi esasperati e in cui ciascuna delle squadre ha fatto il suo per le proprie caratteristiche. Il Lecce ha sì creato qualcosa in più ma è stato il Venezia a passare in vantaggio grazie a un gran gol di Citro bravissimo a chiudere sul primo palo un cross proveniente da sinistra e ribadito in rete proprio con il mancino. Tutto è successo nell'arco di 2', perché la reazione rabbiosa del Lecce ha portato al pari segnato, risolvendo una mischia, da Palombi. Poi ampi spazi e capovolgimenti di fronte a volontà. Ma l'occasione più ghiotta, oltre a un palo colpito da Calderoni (smanacciata non proprio perfetta di Vicario), l'ha avuta Vrioni con un colpo di testa a colpo sicuro sul quale Vigorito si è opposto da campione. Nel Lecce buonissima la prova di Tachtsidis e anche quella dell'olandese Haye (alla sua prima in Italia). Per il Venezia sempre pericoloso Bocalon e la qualità di Citro ha fatto la differenza. Alla fine il risultato di parità sembra quello più giusto per premiare la specificità delle due squadre. Il Lecce, con questo pari, sale al quarto posto in coabitazione con il Pescara a solo una lunghezza dal Benevento terzo. Per Zenga punto prezioso per guadagnare terreno sulla zona pericolosa della classifica.
90' Cinque minuti di recupero
84' Vigorito salva il risultato: Venezia vicinissimo al vantaggio. Sul colpo di testa di Vrioni, Vigorito compie un intervento strepitoso
82' Liverani ci crede fino in fondo e mette dentro Falco
79' Ora squadre molto stanche, il ritmo si è abbassato in attesa del gran finale
71' Il Lecce non demorde e ci prova ancora: il sinistro di Tabanelli finisce alto
65' Bocalon non arriva di un soffio su un angolo calciato sul secondo palo
64' Ancora sostituzioni: nel Lecce dentro Tumminello per La Mantia, nel Venezia dentro Vrioni per Lombardi
60' Liverani si gioca la carta Tabanelli al posto di Haye
54' La partita si è accesa: Garofalo su calcio di punizione impegna Vigorito che devia in angolo
47' Ha ricominciato a spron battuto il Lecce e ancora la squadra di Liverani ci prova dalla distanza: Calderoni mette in difficoltà Vicario che smanaccia sul palo
Nessun cambio nelle due squadre
44' Ci riprova Citro, la conclusione di esterno sinistro è bloccata agevolmente da Vigorito
42' Occasione Venezia, dopo una bella azione di Lombardi Citro raccoglie e incrocia, Vigorito respinge