Ruba carta di credito a Djuric della Salernitana e compra 3.000 euro di pesce

Serie B
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Arrestato un uomo di 35 anni di Eboli che lo scorso 11 settembre aveva rubato il portafogli del giocatore dall'auto parcheggiata nel centro sportivo della Salernitana 

Aveva acquistato pesce per 3 mila euro in una pescheria di Salerno, ma non lo sapeva. Milan Djuric, calciatore della Salernitana, è stato vittima di un furto di carta di credito ma le indagini della Squadra Mobile della Questura di Salerno hanno portato a una misura cautelare in carcere emessa dal gip salernitano, con il beneficio dei domiciliari, nei confronti di un 35enne di Eboli, che deve rispondere di furto aggravato, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. 

La ricostruzione dei fatti

Il furto risale all'11 settembre scorso; Djuric, durante gli allenamenti, ha lasciato documenti e gli effetti personali e di valore all'interno della sua auto parcheggiata dentro la struttura sportiva, e al termine della sessione, ha ricevuto una telefonata dal suo istituto di credito che lo informava di diverse transazioni finanziarie anomale effettuate con la sua carta di credito presso una pescheria di cui non era cliente. Così il calciatore ha constatato che un finestrino della vettura era stato infranto e che era stato portato via il marsupio con documenti bancari a lui intestati e denaro. L'acquisizione delle immagini di videosorveglianza registrate da alcune attività commerciali nei pressi del parcheggio hanno permesso di identificare un'auto che faceva ingresso nel parcheggio del centro sportivo per uscirne poco dopo. Filmati all'interno della pescheria dove erano state effettuate le transazioni hanno mostrato il titolare consegnare alcuni scontrini di pagamenti effettuati a una persona dalle caratteristiche somatiche compatibili a quelle dell'uomo ripreso

a bordo utilitaria. Il pescivendolo prima ha raccontato di un acquisto di un ingente quantitativo di pesce pregiato da parte di un uomo di Contursi, poi ha ammesso le proprie responsabilità e raccontato che l’uomo arrestato, suo conoscente, gli aveva proposto di verificare la funzionalità di una carta di credito e di dividere il profitto dell'attività delittuosa. Così ha addebitato a quella carta sei pagamenti da 500 euro l'uno, consegnando 1.250 euro all'arrestato.

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