Cagliari, Ranieri: "L'obiettivo è solo uno: salire in serie A"

il ritorno
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E' il grande giorno del ritorno a Cagliari di Claudio Ranieri. 31 anni dopo la storica salita dalla serie C alla A l'allenatore romano torna alla guida della squadra isolana che viaggia a metà classifica nel campionato di serie B. "Dentro di me ho un maremoto, sono entusiasta di tornare su questa panchina, non vedo l'ora di sentire il pubblico perché l'entusiasmo ce lo devono dare loro. L'obiettivo è solo uno: salire in serie A"

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"Sono felice, sono entusiasta di poter sedere ancora una volta sulla panchina del Cagliari". Queste le prime parole di Claudio Ranieri, alla seconda avventura con i rossoblù a distanza di 31 anni dalla doppia storica promozione dalla serie C alla serie A ."Dentro di me c'era un maremoto" ha spiegato l'allenatore "mi son detto: ho un sogno dentro di me, ero un ragazzino quando arrivai a Cagliari e ho portato dentro di me il Cagliari tutta la mia carriera nei momenti più bui. I miei ricordi mi mettevano paura: perché andare a rischiare di sporcarli? Ma mi sono detto: perché essere egoista? Il figlio di Riva mi scriveva: anche papà è entrato da presidente onorario, ma nessuno si dimentica di quel che ha fatto". E' un Ranieri carico ed emozionato quello che si è presentato davanti alla stampa. L'obiettivo è quello di risollevare una squadra partita, dopo la retrocessione, con l'ambizione di tornare in serie A ma rimasta poi impantanata nel limbo di una serie B molto complicata: "La classifica e' veritiera sempre. Dice qual è il valore attuale della squadra. Il mio obiettivo è rincorrere e prendere le due lepri che oggi stanno in Serie B. Non so se ci riusciremo ma dobbiamo provarci e andarci vicini. Io voglio il massimo da me stesso e dai miei giocatori. Voglio dei guerrieri. A Cagliari, oggi, l'obiettivo e' uno: dobbiamo salire". E poi precisa: "Non so se è la sfida più grande della mia vita, ma è una sfida che mi bolle dentro".  

Ranieri: "Nainggolan? Forse lui spinge per tornare..."

Nessuna anticipazione riguardo il modulo e il possibile mercato: "Ogni giocatore rende in maniera diversa a seconda dell’allenatore. Voglio conoscere bene i giocatori a disposizione prima di scegliere. Voglio giocatori che vogliono restare qua, se no li accompagno io fuori. Ho bisogno di guerrieri. I giocatori che porteremo sull’Isola non li dobbiamo sbagliare. Nainggolan? Probabilmente lui spinge per tornare, ma noi non ne sappiamo niente. Visto da fuori il Cagliari mi dava l’idea di una squadra che non si è ambientata in Serie B, perché è diversa la Serie A. Quando scendi di categoria diventi la squadra da battere, per cui quello che voglio capire è se questi ragazzi hanno capito di essere in B. Modulo? Non ho un modulo di riferimento. Il riferimento me lo danno i giocatori. Abbiamo due grandi attaccanti e io voglio tenermi i miei attaccanti. Se vanno d’accordo sono poche le squadre di Serie B con queste bocche di fuoco. Spesso bisogna cambiare sistema di gioco e sorprendere l’avversario”.

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