#SkyBuffaRacconta
Gaetano Scirea
Federico Buffa torna su Sky a Natale con un nuovo, commovente racconto in due puntate, dedicato a Gaetano Scirea, il più grande numero 6 della storia della Juventus, il libero italiano più forte e vittorioso di tutti i tempi e uno dei più grandi della storia del calcio.
È il 3 settembre 1989 quando Sandro Ciotti, indimenticata voce della Domenica Sportiva, annuncia che Gaetano Scirea ha tragicamente perso la vita, lontano dall’Italia, lontano dalla Juventus, per la sua Juventus.
Poche parole, quelle di Ciotti, le uniche che restano, per commentare la prematura scomparsa di un giovane uomo “… Che si è illustrato da solo per tanti anni, per tutti i campi del mondo. Un campione non soltanto di sport, ma anche di civiltà”.
Ad ascoltarle, in diretta dagli studi di Milano, Marco Tardelli, fraterno amico e compagno di tante vittorie, e davanti alla tv milioni di spettatori attoniti, tra cui il piccolo Riccardo, il figlio di Gaetano.
Federico Buffa riparte proprio dalle parole e dalle voci di chi quell’uomo straordinario lo ha amato e conosciuto, per raccontare Gaetano Scirea. Un giocatore, un libero, che disputò 554 partite con la maglia della Juventus e 78 con quella azzurra senza mai venire espulso. Un fuoriclasse che ha vinto 14 titoli con la Juventus: tutte le Coppe, 7 scudetti, campione del mondo di club e con la Nazionale nel 1982.
Un capitano, un leader, che per ottenere gradi e rispetto da tutti, compagni ed avversari, non ha mai dovuto alzare la voce.
Dicono di lui
Dino Zoff: "Così brava persona da non sembrare quasi vero"
Zibi Boniek: "Per giocare come lui serviva l'eleganza"
Renato Zaccarelli: "Eravamo due che non volevano farsi notare"
Marco Tardelli: "Difficile raccontare un uomo come lui"
Cesare Prandelli: "Aveva un senso dell'umorismo speciale"
I Luoghi
#SkyBuffaRacconta ripercorrerà la strada di quell’uomo per omaggiare un giocatore che pur avendo speso la sua carriera per una sola maglia, rappresenta una bandiera di tutti, oltre che per ricordare, a chi ogni domenica occupa la curva che porta il suo nome, chi era Scirea e perché quella curva gli è stata intitolata.
L’uomo
Estremamente orgoglioso e altamente competitivo (non si sa di chi lo abbia battuto al ping-pong, all'oratorio del San Pio X di Cinisello, dove è cresciuto), tesaurizzò il silenzio, che usava per contemplare, sviluppando delle doti visive fuori dall'ordinario. Nel suo dizionario, emotivo e non, difficilmente trovava spazio il concetto di eccezionale. Non era portato per gli eccessi, mai troppo da una parte o troppo dall'altra, era pienamente in grado di capire da dove veniva e dove sarebbe andato.
Rifuggiva il superfluo, ponendosi esattamente dall’altra parte rispetto al calciatore odierno, feticista di se stesso. Era ossessivo, invece, nell'analisi di quello che faceva col pallone, perché i suoi pensieri confluivano tutti, inevitabilmente, verso il gioco del calcio.
Un uomo per il quale essere educato e corretto significava essere immenso e vincente. Per questo, ancora oggi, ispira chi vuole percorrerne il cammino.
Il calciatore
Un giocatore, un libero, che disputò 702 partite tra club e Nazionale senza mai venire espulso.
Un fuoriclasse che ha vinto 14 titoli con la Juventus: 7 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale. Campione del mondo al Mondiale 1982.
ATALANTA 1972-1974: 70 partite, 2 gol, 0 ammonizioni, 0 espulsioni
JUVENTUS 1974-1988: 554 partite, 32 gol, 3 ammonizioni, 0 espulsioni
NAZIONALE 1975-1986: 78 partite, 2 gol, 3 ammonizioni, 0 espulsioni
Una nuova produzione originale Sky Sport, realizzata tra Cinisello Balsamo, Torino, Morsasco e la Polonia. Con i contributi di Mariella Cavanna-Scirea, Riccardo Scirea, Paolo Scirea, Gianni Crimella, Dino Zoff, Marco Tardelli, Zibi Boniek, Cesare Prandelli, Renato Zaccarelli.
In onda da dicembre sui canali Sky. Disponibile On Demand.