Pato resta e ferma Tevez: bloccata la trattativa Milan-City
CalciomercatoIL COLPO DI SCENA. Dopo l'annuncio del Papero, il club rossonero e quello inglese hanno interrotto l'operazione per l'argentino. A confermare lo stop è stato Galliani: "Contento che Pato rimanga". Decisivo l'intervento di Berlusconi. I VIDEO
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Fosse una partita, si parlerebbe di continui ribaltamenti di fronte. In chiave mercato, invece, non si può evitare di definirli colpi di scena. E' la storia di un pomeriggio nel quale, tra le 14.52 (primo lancio d'agenzia) e le 17.01, Alexandre Pato prima è stato vestito della maglia del Paris Saint Germain quindi, a seguito delle sue clamorose dichiarazioni ("Resto al Milan, è casa mia"), ha reindossato la casacca rossonera bloccando la trattativa per Carlos Tevez che, così, sembra ora lontanissimo dal Milan.
Il Milan ha infatti interrotto i colloqui con il Manchester City per l'operazione-Tevez. A confermare l'indiscrezione, subito dopo le parole di Pato, è stato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani. Affari che erano legati l'uno all'altro, a quanto pare, e che proprio per questo non si faranno. Per ora, almeno, perché nel mercato dei colpi di scena nulla è escluso, nemmeno che ciò che ora pare definitivo non cambi segno all'improvviso. Riassumendo, nei piani dell'ad rossonero, secondo quanto si apprende, l'arrivo di Tevez sarebbe coinciso con la partenza di Pato. Il Paris Saint Germain aveva infatti proposto un'offerta economicamente interessante sia per il Milan sia per il giocatore. Ma Pato ha deciso di non muoversi dal Milan, a cui è legato da un contratto fino al 2014 e, preso atto della scelta del brasiliano, Galliani a Londra ha interrotto la trattativa con il Manchester City.
Decisivo l'intervento di Berlusconi - La vulgata vuole che a bloccare il trasferimento di Pato al Psg sia stato bloccato dall'intervento di Silvio Berlusconi, peraltro ringraziato dalle dichiarazioni di Pato apparse sul sito del club. Una situazione che, agli agiografi del presidente rossonero e anche ai suoi detrattori, ricorda molto quella accaduta, anni fa, con Kakà.
Galliani: "Contento che Pato resti" - "Non lo chiamerei un no di Pato al Paris Saint-Germain, ma la sua volontà di rimanere al Milan. Ci stava pensando da un po' di giorni, le operazioni erano tutte collegate e soggette a clausole sospensive". Parola di Adriano Galliani, che ha ammesso di essere felice del fatto che il brasiliano rimarrà a Milano: "Io sono contento tra l'altro, che sarà di buon auspicio. Mi ricordo un no di Vialli e poi arrivò Van Basten... Se si sente di stare qui bene, resti e prepariamo il derby. Tevez? So quello che sta succedendo su Carlitos e me lo tengo per me. Tutta la vicenda è nata dall'infortunio di Cassano, speriamo che recuperi in tempi brevi, gli ho parlato e l'ho trovato carico: speriamo che sia Cassano l'acquisto della primavera".
In mattinata era tutto diverso... - E pensare che tutto era cominciato, alle 10 di mattina, con la missione di Adriano Galliani a Londra. L'ad rossonero era volato in Inghilterra accompagnato dall'avvocato Lorenzo Cantamessa e dall'agente Fifa Giuseppe Riso, segno evidente che contava di chiudere. Lo stesso raccontavano le parole di Moratti (che, in mattinata, aveva dato ormai per certo Tevez al Milan), una sorta di ammissione di impotenza di fronte all'attacco sferrato dal Milan. Di lì, l'accordo Milan-Psg del primo pomeriggio, il successivo - e definitivo? - messaggio di Pato e, contestualmente, la fine della trattativa Tevez. A questo punto, decade anche la frase di Moratti. Già, perché l'Inter torna in gioco per l'argentino, inevitabilmente, e punta a un potenziale sgarbo che, in clima derby, potrebbe anche subire una clamorosa accelerazione...
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Il Milan ha infatti interrotto i colloqui con il Manchester City per l'operazione-Tevez. A confermare l'indiscrezione, subito dopo le parole di Pato, è stato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani. Affari che erano legati l'uno all'altro, a quanto pare, e che proprio per questo non si faranno. Per ora, almeno, perché nel mercato dei colpi di scena nulla è escluso, nemmeno che ciò che ora pare definitivo non cambi segno all'improvviso. Riassumendo, nei piani dell'ad rossonero, secondo quanto si apprende, l'arrivo di Tevez sarebbe coinciso con la partenza di Pato. Il Paris Saint Germain aveva infatti proposto un'offerta economicamente interessante sia per il Milan sia per il giocatore. Ma Pato ha deciso di non muoversi dal Milan, a cui è legato da un contratto fino al 2014 e, preso atto della scelta del brasiliano, Galliani a Londra ha interrotto la trattativa con il Manchester City.
Decisivo l'intervento di Berlusconi - La vulgata vuole che a bloccare il trasferimento di Pato al Psg sia stato bloccato dall'intervento di Silvio Berlusconi, peraltro ringraziato dalle dichiarazioni di Pato apparse sul sito del club. Una situazione che, agli agiografi del presidente rossonero e anche ai suoi detrattori, ricorda molto quella accaduta, anni fa, con Kakà.
Galliani: "Contento che Pato resti" - "Non lo chiamerei un no di Pato al Paris Saint-Germain, ma la sua volontà di rimanere al Milan. Ci stava pensando da un po' di giorni, le operazioni erano tutte collegate e soggette a clausole sospensive". Parola di Adriano Galliani, che ha ammesso di essere felice del fatto che il brasiliano rimarrà a Milano: "Io sono contento tra l'altro, che sarà di buon auspicio. Mi ricordo un no di Vialli e poi arrivò Van Basten... Se si sente di stare qui bene, resti e prepariamo il derby. Tevez? So quello che sta succedendo su Carlitos e me lo tengo per me. Tutta la vicenda è nata dall'infortunio di Cassano, speriamo che recuperi in tempi brevi, gli ho parlato e l'ho trovato carico: speriamo che sia Cassano l'acquisto della primavera".
In mattinata era tutto diverso... - E pensare che tutto era cominciato, alle 10 di mattina, con la missione di Adriano Galliani a Londra. L'ad rossonero era volato in Inghilterra accompagnato dall'avvocato Lorenzo Cantamessa e dall'agente Fifa Giuseppe Riso, segno evidente che contava di chiudere. Lo stesso raccontavano le parole di Moratti (che, in mattinata, aveva dato ormai per certo Tevez al Milan), una sorta di ammissione di impotenza di fronte all'attacco sferrato dal Milan. Di lì, l'accordo Milan-Psg del primo pomeriggio, il successivo - e definitivo? - messaggio di Pato e, contestualmente, la fine della trattativa Tevez. A questo punto, decade anche la frase di Moratti. Già, perché l'Inter torna in gioco per l'argentino, inevitabilmente, e punta a un potenziale sgarbo che, in clima derby, potrebbe anche subire una clamorosa accelerazione...
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