Porto, che affari! Nessuno vende bene come i "Draghi"

Calciomercato
Quattro dei più recenti affari del Porto (stando alle plusvalenze): Mangala, James Rodriguez, Falcao e Hulk
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Mangala al Manchester City per 40 milioni è solo l'ultimo capitolo della saga. I portoghesi comprano a prezzi bassi, valorizzano e rivendono a cifre folli. Per i clienti più affezionati, poi, pensano a speciali pacchetti... o pacchi

di Vanni Spinella

E con Mangala al City, ecco l’ennesimo riccone del calcio che ha fatto affari con il Porto. Prima dello sceicco Mansur ci erano passati Abramovich, Moratti, Rybolovlev, Calderon… quasi che la stretta di mano con i "Dragoes" sia un punto di arrivo per chi fa calciomercato. A patto di staccare un sostanzioso assegnino, s’intende. Sono ormai 10 anni che il Porto campa così, dall’estate in cui il club che Mourinho aveva portato alla vittoria della Champions mise in vetrina i suoi gioielli attirando Chelsea e Barcellona. Il conto fu salatissimo, specie per Abramovich che acquistò due difensori per 50 milioni di euro. Ma la vera magia del Porto sta nella plusvalenza: nessuno, in Europa, riesce a valorizzare e a rivendere sistematicamente a cifre folli a quella maniera. Praticamente un giocatore ogni estate.

Nel segno del +. Negli ultimi anni, il Porto ha chiuso il mercato estivo con il bilancio in passivo solo due volte. Passivi ridicoli, sia chiaro: -0,5 mln nel 2003 (10,5 mln le spese, 10 mln i ricavi) e -2 mln nel 2010 (40 mln spesi e 38 incassati). Spaventose, al contrario, le plusvalenze e di conseguenza i bilanci delle stagioni chiuse in attivo. Se non vi annoiano i numeri, eccole qua: +50 nel 2004, +30 nel 2005, +3 nel 2006, +53 nel 2007, +8 nel 2008, +41 nel 2009, +9 nel 2011, +77 nel 2012, +54 nel 2013 (grazie, Monaco!), +43 mln (per ora) nel 2014. Totale bilancio degli ultimi 10 anni – tenetevi forte – a +323 milioni. Ci compri il Real Madrid dalla mediana in su.

I colpacci. Alcuni "colpi" in particolare sono entrati nella leggenda del calciomercato: considerando gli investimenti meglio riusciti al Porto negli ultimi 10 anni, possiamo dire che per 20 giocatori è riuscito a realizzare una plusvalenza totale di quasi 430 milioni di euro. Il Real Madrid dalla mediana in su… e pure qualche difensore.
Classifica delle plusvalenze meglio riuscite: Falcao +42 mln, James Rodriguez +38, Hulk +36, Mangala +33,5.

Curioso come i primi due siano anche quelli che gli acquirenti del Porto hanno a loro volta rivenduto facendo comunque un buon affare. L’Atletico Madrid, che aveva pagato El Tigre 47 milioni, l’ha ceduto per 60 al Monaco (+13); il Monaco, che aveva preso James per 45, l’ha rivenduto al Real Madrid per 80 (+35).

Pacchi e pacchetti. Per i clienti più affezionati, il Porto pensa addirittura a comodi pacchetti del tipo "compri due e paghi 3". Quando Mourinho approdò al Chelsea, ad esempio, sentì il bisogno di portare con sé Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira, convincendo Abramovich che 50 milioni per i due fossero un buon prezzo. Il primo veniva dalle giovanili del Porto, il secondo era stato pagato dai Dragoes 2 milioni: plusvalenza totale: +48 milioni grazie a José. Nel 2008 il Chelsea si regala (si fa per dire: lo paga quasi 20 milioni) anche Bosingwa, e il totale sale a 70 milioni passati dalle tasche di Roman alle casse del Porto.
Fedelissima anche l’Inter, che non contenta dell’affare Quaresma (25 mln; suggerito da Mourinho), ricontatta il Porto per portarsi a casa il pacchetto Guarin-Alvaro Pereira (25 mln in due). Il secondo decisamente più pacco che pacchetto. Nessuno comunque ha speso in Portogallo quanto lo Zenit: 22 milioni per Bruno Alves nel 2010, 55 per Hulk nel 2012.
Classifica clienti più affezionati al Porto: Zenit 77 mln, Chelsea e Monaco 70 mln, Manchester City 55 mln (pacchetto 2014: Mangala+Fernando), Atletico Madrid 52 (Falcao+Ruben Micael nel 2011), Inter 50 mln, Lione 40 mln.

I tempi delle plusvalenze. Il Porto insomma compra, valorizza, rivende. A volte servono anni per sgrezzare una pepita (o un Pepe: pagato 2 mln e rivenduto per 30 al Real dopo 3 stagioni). In altri casi basta uno spezzone di campionato fatto bene. Aly Cissokho arriva al Porto dal Vitoria Setubal nel gennaio 2009, per 300mila euro. A giugno (sei mesi dopo!) il Milan mette sul piatto 15 milioni. Il Porto si lecca i baffi, Cissokho se la ride, non sapendo che proprio il suo sorriso lo condannerà. Il giocatore non passa le visite mediche per problemi odontoiatrici. Per fortuna di tutti, a luglio arriva il Lione e paga Cissokho 16 milioni. Manco avesse i denti d'oro.