Non sarà una Ventura: i segreti del nuovo Torino vincente

Calciomercato

Gianluca Di Marzio

Ventura esulta con i suoi ragazzi dopo la vittoria del Torino a San Siro contro l'Inter (foto getty)
ventura_torino_getty

LE IDI DI MARZIO. I granata mettono da parte il ricordo di Cerci-Immobile e ripartono dalla nuova squadra costruita dal ds Petrachi. Dall'usato sicuro Molinaro alla scommessa Bruno Peres: ingredienti che hanno portato a undici risultati utili consecutivi

Sapore di Toro. Quello vero, gioco e grinta, muscoli e cuore. Che rimonta a Firenze e sale a undici risultati consecutivi. E non è più orfano di Cerci e Immobile, un ritornello che adesso si sente meno nitido e più lontano. Guardi la classifica e vedi i granata con gli stessi punti del Milan (dove gioca poco l'ex Alessio pupillo di Ventura) e del Palermo rivelazione del campionato con Vazquez e Dybala.

Quindi? Quindi va applaudito il cammino di una squadra partita tra mille critiche e, peraltro, ancora in corsa nel viaggio europeo. Contro quell'Athletic Bilbao che aveva eliminato il Napoli nei play off di Champions, mica poco. Preso per le corna, il Toro ha mostrato gli artigli: da quando è nato su Twitter quell'hashtag #cairobraccino per contestare l'immobilismo (e la parsimonia) del presidente sul mercato, il suo Torino non ha più perso e quasi sempre vinto. Imbattuto nel 2015 e, soprattutto, con una campagna acquisti rivalutata giornata dopo giornata. Maxi Lopez si è dimostrato subito decisivo, Bruno Peres è uno dei migliori esterni della serie A tanto da interessare seriamente alla Roma, Quagliarella e Martinez sono sempre più preziosi nei meccanismi offensivi dell'allenatore. E poi Molinaro l'usato sicuro, Jansson che cresce, Benassi uno dei più convincenti.

Tutte scelte volute da Gianluca Petrachi, il ds che non ama i riflettori e forse non è molto amato, ma sa come far coincidere le esigenze di bilancio e i desideri di Ventura. Molto amico di Conte, un feeling speciale con Sogliano e Bigon, Petrachi faceva il tornante con la maglia numero sette, dribbling e corsa ad ostacoli anche da giocatore. Adesso è un ds sottovalutato ma efficace, perennemente messo in discussione eppure in grado di rispondere sempre (o quasi) con risultati e operazioni vincenti per qualità/prezzo. Sia negli acquisti che nelle cessioni. E se poi hai una guida collaudata come quella di Ventura, puoi ancora -o sempre- sognare, vivendo giorni di emozioni e sorrisi. Al sapore di Toro.