Pavoletti, la gioia azzurra dopo l'addio commosso
CalciomercatoPrima la toccante lettera d'addio per ripercorrere la sua storia con il Genoa e salutare così tutto l'ambiente rossoblù, poi le prime parole da attaccante del Napoli: "Sono contento 'matto' di essere qui e non vedo l'ora di giocare" ha detto l'attaccante, che in questa nuova esperienza indosserà il numero 32
Quella di oggi è stata una giornata intensa per Leonardo Pavoletti. In poche ore l’attaccante classe 1988 ha salutato il Genoa, club in cui ha fatto grandi cose nell’ultimo anno e mezzo, e poi ha posato con la sua nuova maglia del Napoli. Il calciatore vestirà il numero 32, come lui stesso ha rivelato in un videomessaggio pubblicato sui profili social della società azzurra. Il dispiacere per aver detto addio ai colori rossoblù ha così lasciato spazio alla voglia 'matta' di iniziare una nuova avventura nella formazione di Maurizio Sarri.
"Il lavoro paga sempre" - "Dico Ciao al Genoa e a Genova dopo due anni intensi, felici, carichi di emozioni, entusiasmo e tanto lavoro”, ha scritto in mattinata sul suo profilo instagram. Ricordo gli inizi. Gennaio 2015. Ero a casa, a Livorno. D'improvviso una telefonata: 'Domani vieni a Milano, si firma per il Genoa'. Non ho dormito la notte per l’emozione. Sono arrivato in punta di piedi, pronto a mettermi al servizio del mister e della squadra. I primi tempi in panchina sono stati duri. Poi il gol al Parma: ricordo la gioia, la mia prima esultanza in rossoblu, la consapevolezza che il lavoro paga. Sempre. Da quel momento i ricordi diventano un puzzle di facce, sorrisi, autografi, allenamenti, amici, sconfitte, vittorie, tristezza, entusiasmo, parole, gol. Ora questa storia è giunta ai titoli di coda. Ma non l'amore per questa città e questa maglia".
"Non è un tradimento, solo un cambiamento" - "Gli amori non finiscono, cambiano forma. Oggi io sono chiamato ad una nuova avventura, ma non dimentico coloro a cui ho voluto bene e che me ne hanno voluto perché sono parte di me. Nella vita a tutti capita di cambiare lavoro, di cambiare azienda, di partire per nuove esperienze, non è diverso per me. Nella vita capita anche di sbagliare a parlare: se alcune dichiarazioni hanno offeso o illuso qualcuno, mi scuso. Ma non esiste alcun tradimento. Solo un cambiamento, che non giustifica il rancore, le minacce e gli insulti che qualcuno mi ha rivolto. È il percorso di tutti: strade che si dividono; una nuova tifoseria da abbracciare, calda come quella rossoblù e amica da sempre di quella genoana; compagni di viaggio che si salutano, per poi rincontrarsi, un giorno, chissà".
Grazie Genoa - "Chiudo ringraziando tutti. Grazie al Presidente, alla società, al mister (presente e passato), ai compagni di squadra, ai tifosi, ai magazzinieri, ai giardinieri, ai custodi del centro sportivo e dello stadio... Vi sono grato per ogni parola, critica, complimento, pacca sulla spalla e sorriso che mi avete donato. Sono nato al mare, a Livorno. Sono rinato al mare, a Genova. Ora ritroverò un altro mare. Per un'altra avventura". Parole sentite e 'semplici', come lo stesso Pavoletti si è definito all’inizio di questo lungo pensiero dedicato alla sua ormai ex squadra. Il passato ha i colori rossoblù, il presente (e il futuro) avrà tinte azzurre, come quelle della maglia che l’attaccante indosserà non appena avrà recuperato dal suo infortunio.
Emozione ed entusiasmo - E la voglia di scendere in campo è già tanta, come ha confessato ancora lo stesso giocatore: "Sono contento 'matto' di essere qui - ha detto il giocatore - non vedo l’ora di iniziare! Ho scelto il numero 32 e spero che mi porti tanta fortuna. Non vedo l’ora di gioire con i tifosi napoletani". Entusiasmo alle stelle per il primo acquisto del club di De Laurentiis di questa finestra di calciomercato. Era stato proprio il presidente ad annunciare il nuovo arrivo con un tweet, in questa giornata carica di emozioni per il neo attaccante del Napoli. Oggi ci sono state le parole, presto arriverà il momento di rispondere sul campo: Pavoletti non vede l’ora di vestire la maglia della sua nuova squadra.