Calciomercato: Turchia, ecco il primo calciatore pagato in bitcoin

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La trattativa che ha portato Omer Faruk Kiroglu all'Harunustaspor sta facendo il giro del mondo. Il club turco, che milita nella settima divisione, ha chiuso un'operazione da circa 1000 euro, pagando metà cartellino in bitcoin. È il primo caso al mondo: forse non arriveranno titoli, ma per ora i giornali gliene stanno dedicando parecchi

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È turco il primo calciatore della storia pagato in bitcoin. Si chiama Omer Faruk Kiroglu, e passerà alla storia, nel suo piccolo, per questa nuova formula di pagamento che non era ancora stata testata. Il pagamento in bitcoin mancava in un calciomercato in cui convivono i bonifici immorali della Premier e i prestiti con diritto (o obbligo) di riscatto, i bonus e i pagamenti con assegni da capogiro (ai più attenti non sarà sfuggito il video pubblicato dall'avvocato di Neymar, Marcos Motta, sul proprio profilo Instagram, con la fotocopia dell'assegno da 222 milioni di euro alla Banca del Qatar). Ecco, lo sconosciuto Harunustaspor, che milita nella settima divisione del calcio turco, ha trovato il modo di far parlare di sé sborsando poco meno di mille euro: una mossa di marketing azzeccatissima. Per avere Kiroglu, infatti, il club in questione ha depositato 500 euro in contanti più 0,0524 Bitcoin (circa 440 euro al cambio odierno). Il presidente del club, Haldun Şehit, si è così tolto la soddisfazione di sorpassare Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas, diventando il club più "titolato" di Turchia... nell'ultima settimana di gennaio. Giornali e siti infatti non si sono lasciati sfuggire la notizia.

COUTINHO E LAPORTE IN BITCOIN

Per rendere l'idea, i 160 milioni di euro pagati dal Barcellona per Coutinho sarebbero valsi al Liverpool l'equivalente di 19.751,07 bitcoin (ecco, così dà più soddisfazione), mentre i 57 milioni di sterline (circa 65 milioni di euro attuali) versati dal City all'Athletic Bilbao per Laporte avrebbero aggiunto 8.023,87 bitcoin nelle casse virtuali dei baschi. 

MA CHE COS'È IL BITCOIN?

Il bitcoin è stato inventato nel 2009 ed è una criptovaluta che non viene classificata come una moneta, ma come un mezzo di scambio. Il valore è determinato unicamente dalla domanda e dall'offerta: questo spiega il recente tracollo (lo scorso 18 gennaio è sceso sotto i 10mila dollari, quotazione dimezzata in un mese). La rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento anonimo delle monete e tutti i dati necessari a utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer o smartphone.