Calciomercato Barcellona, Messi: "Mai in nessun altro club europeo, poi i Newell’s Old Boys"
CalciomercatoL'intervista durante il programma argentino Pasión por el fútbol. Leo chiude le porte a qualsiasi altro club in Europa, e punta al sogno da bambino di giocare coi Newell’s Old Boys, dove è cresciuto tra gli 8 e i 13 anni. Su Iniesta: "Mi mancherà, senza di lui un grande vuoto". Dunque spazio al Mondiale: "Ora siamo più forti che mai"
In Europa solo il Barça, in futuro… chissà. “Mi piacerebbe giocare qualche partita col Newell’s Old Boys: era il mio sogno quando ero piccolo ed è rimasto tale” - parola di Leo Messi che, intervistato nel programma argentino Pasión por el fútbol di Canal 13, è stato piuttosto diretto sul suo futuro da calciatore: “Più passa il tempo e più sono sicuro che in Europa giocherò soltanto nel Barcellona”. Poi un ritorno alle origini, forse, dove giocò tra il 1995 e il 2000 (8-13 anni) nella sua Rosario, in Argentina. E la sua nazione non poteva che essere anche il tema centrale nel corso della sua intervista. “Per il Mondiale ho molta fiducia in questo gruppo, stiamo lavorando molto bene e abbiamo molta esperienza, ma non dovremo far passare il messaggio per cui saremo campioni perché siamo i migliori: non è così che si vince” - dice Messi. “Il girone? Un gruppo difficile, l'Islanda è una squadra che ha dimostrato il proprio valore nell'ultimo Europeo, la Croazia ha un centrocampo che gioca molto bene, sullo stile della Spagna, mentre la Nigeria è sempre insidiosa”. Punti di forza della squadra? “Higuain, è molto rilassato, questo gruppo ha ricevuto molte critiche nonostante tre finali fatte, ma ora siamo più forti che mai”. Anche senza Romero tra i pali, ko al ginocchio, per cui Messi si dice “molto dispiaciuto”, ma con la certezza che sarà un Mondiale da protagonisti.
Iniesta, Maradona e il figlio Thiago
Tra le stelle in Russia ci sarà anche Iniesta, verso l’ultimo tango con la sua Spagna dopo quello con il Barcellona: “Mi mancherà - dice Messi - ma mancherà a tutto il mondo del calcio quando smetterà definitivamente. Senza di lui ci sarà un grande vuoto e sarà difficile da sostituire”. Dunque, da una leggenda all’altra, perché le domande poi virano anche su Maradona: “Mi rende felice ogni volta che Diego parla bene di me e della Nazionale - prosegue Leo - sappiamo già cosa significhi lui per tutti gli argentini: ogni parola che dice è sacra. Il fatto che sia a favore del gruppo è una buona cosa. Da Ct era molto bravo, anche se l’esperienza finì male (eliminazione nei quarti di finale del Sudafrica 2010 nello 0-4 contro la Germania, ndr)“. Infine qualche battuta anche sulla vita privata: “Sono grato per come le persone di comportano con me, ma è vero anche che a volte mi piacerebbe passare inosservato, soprattutto quando sono con la mia famiglia. Mio figlio Thiago (di 5 anni, ndr)? Gioca a cacio e inizia a guardare le partite in tv con me. Lo faccio divertire e non lo metto sotto pressione. C’è stato un momento in cui non lo apprezzava, ma ora impazzisce per il gioco”. Sarà il suo erede? Forse, ma con una precisazione del papà: “È destro”.