Calciomercato, Bonucci può tornare alla Juve. Come lo accoglieranno i tifosi?

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Luca Cassia

Come dimenticare il gol dell'ex Bonucci allo Stadium contro la Juventus lo scorso 31 marzo (Foto Getty)

Destinato a lasciare il Milan dopo una sola stagione, Bonucci medita il ritorno alla Juventus che trascinò nelle stagioni vincenti. Al netto delle difficoltà dell'operazione, non mancano le perplessità legate all'accoglienza dei tifosi bianconeri: difficile dimenticare i fischi e il gol con esultanza allo Stadium

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Suggestione o meno, il possibile ritorno di Leonardo Bonucci alla Juventus ha del clamoroso. Un affare lontano dalla portata del colpo Cristiano Ronaldo, meraviglia dell’estate bianconera, tuttavia l’eventuale viaggio di andata e ritorno tra Milano e Torino lascia a bocca aperta. Operazione difficile ma non impossibile, d’altronde la situazione è nota: il difensore classe 1987 vuole lasciare il Milan e non disdegna l’ipotesi nostalgica, club dove ha conquistato 12 trofei tra il 2010 e il 2017 nell’era vincente della Juve. C’è già stato un contatto tra il giocatore e Marotta, avvicinamento di pari passo con l’interesse dei rossoneri per Gonzalo Higuaín. Naturalmente i campioni d’Italia dovranno sfoltire il reparto (Rugani o Caldara) e la rosa (Sturaro e Pjaca) prima di gettarsi su un nuovo acquisto, d’altro canto le trattative Bonucci e Higuaín sembrano slegate per due protagonisti dallo stesso ingaggio. Oggi lo stipendio di Leo è superiore a quello percepito ai tempi della Juventus, uno dei nodi che complicano il ritorno del figliol prodigo. Se da una parte il centrale della Nazionale ha già espresso perplessità sulla situazione in casa Milan senza opporsi ad una probabile cessione, le trame di mercato non escludono ulteriori piste: vedi il PSG dell’amico Buffon per Bonucci oppure il Chelsea sarriano nel destino del Pipita. Non mancano nemmeno amarcord di difficile lettura: riuscite ad immaginare l’accoglienza dello Stadium per uno dei suoi eroi divenuto un acerrimo nemico?

Bonucci-Juventus, come la prenderanno i tifosi?

Il presente vede Bonucci negli Stati Uniti con il Milan in attesa di scoprire il suo futuro, attualità preceduta a gennaio dal desiderio di tornare a Torino dove vivono la famiglia e numerosi amici. Accantonati quindi gli attriti con Allegri e i fischi ricevuti dai tifosi, tappe d’obbligo per chi un anno fa fece irruzione a Milano all’interno di una trattativa lampo: 42 milioni di euro il costo dell’affare, 10 milioni lo stipendio annuo (bonus compresi) e la fascia di capitano a discapito dell’ex leader Montolivo. Un’accoglienza da superstar per il difensore della Nazionale, piuttosto travolto dal feroce disappunto dei vecchi sostenitori bianconeri. La presentazione ufficiale andò in scena in Cina dove i rossoneri di Montella erano in tournée: "Respiravo questo entusiasmo da tempo, è stato bello riceverlo. Dovremo continuare ad alimentarlo durante l’anno, soprattutto attraverso le vittorie che questo club merita di ottenere sia a livello italiano che a livello europeo. Sono convinto che qui si possa vincere, soprattutto per la forza della squadra, del gruppo che è stato finora costruito". Maglia numero 19 concessa da Kessié e via all’avventura rossonera.

Montagne russe nella stagione milanista di Bonucci, capitano che ha assistito all’avvicendamento in panchina tra Montella e Gattuso senza strabiliare nella prima parte di campionato. Alti e bassi per Leo, protagonista in negativo tra sconfitte sonanti e peccati imperdonabili: espulso contro il Genoa dopo 25 minuti, il difensore rossonero salta per squalifica il primo round contro la Juventus a San Siro vinto 2-0 dall’altro ex Allegri. Il numero 19 rossonero riconduce la crisi di risultati alle incomprensioni tattiche e alla scarsa serenità tra compagni, puntando il dito contro l’eccessiva pressione che il mondo Milan ripone nel nuovo leader difensivo. Colui che doveva "spostare gli equilibri" paga il confronto con gli storici capitani Baresi e Maldini, accusa altri scivoloni (incredibile il liscio contro l’Austria Vienna in Europa League) prima di ritrovarsi grazie alla cura Rino: ottima l’intesa con Romagnoli, rinsaldata la tenuta nel reparto grazie alle indicazioni imposte dal nuovo allenatore. Ne beneficia il Milan che si rilancia in campionato, si riscopre fondamentale lo stesso Bonucci che torna a convincere ad alti livelli. A gennaio arriva il gol vittoria contro il Crotone, intanto il countdown scorre inesorabile verso il confronto con il passato.

La serata surreale di Leo va in scena il 31 marzo 2018, 30^ giornata di campionato sul campo della Juventus capolista in piena bagarre scudetto con il Napoli. È il primo duello ravvicinato con i vecchi tifosi allo Stadium indossando la maglia del Milan, 6° della classe in orbita Europa League. Insulti e fischi per l’ex eroe bianconero, colui che in tempi non sospetti aveva ammesso di voler diventare una "bandiera della Juve", accolto senza pietà dai vecchi sostenitori a beccarlo ad ogni tocco del pallone. La vendetta va consumata fredda, ecco perché al minuto 28 è lui a frantumare l’allora BBC sovrastando Barzagli e Chiellini prima di superare Buffon. Primo gol subìto dalla Juventus nel 2018 dopo 959’ immacolati, affronto a braccetto con la classica esultanza di Bonucci ("Sciacquatevi la bocca") e un’espressione di sfida che fa vibrare l’intero stadio. Alla fine la spunteranno per 3-1 gli uomini di Allegri, campioni d’Italia e implacabili nel replay di Coppa a maggio con un sonoro 4-0 sulle spalle dell’ex perno bianconero. E il Milan di Gattuso? Il 6° posto finale concede l’accesso in Europa League, competizione negata a causa della violazione del fair play finanziario e poi assegnata dopo il ricorso e la rivoluzione in seno alla società. Un’annata turbolenta per Bonucci, coinvolto nella più clamorosa delle trattative: i rossoneri pretendono dai 35 milioni in su per la sua cessione, la Juventus ne vuole 60 per Higuaín senza trascurare l’ingaggio del difensore fuori portata nelle strategie di Marotta. A precedere i freddi numeri, tuttavia, come reagiranno i tifosi traditi?