Calciomercato: chi è Thiago Almada, l'obiettivo del City di Guardiola

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Dall'Inghilterra si fanno sempre più insistenti le voci - rilanciate dalla Spagna - sull'interesse del Manchester City per il "pibe" di Fuerte Apache. Non ancora 18enne, Guardiola lo accoglierebbe volentieri, ma non prima di averlo testato in prestito, magari in Spagna

Thiago Almada da Fuerte Apache, nato il 26 aprile 2001, sta per compiere 18 anni. Considerato tra i migliori prospetti del calcio argentino, sta creando grandi aspettative attorno a sé. Ha fatto parte della selezione giovanile che ha accompagnato l'Argentina in Russia come "sparring partner", per poi aggregarsi alla prima squadra del Velez, con cui ha debuttato sotto la guida di Gabriel Heinze.

Come tutti gli argentini ha un "apodo", il soprannome che accompagna tutti i calciatori. Il suo è "Guayo", anche se in Europa ci si potrebbe imbattere in qualcuno che non resiste ad adottare la più inflazionata delle diciture, quando si tratta di giovani argentini talentuosi che non si distinguono per un fisico possente: "nuovo Messi". Thiago Almada non è mancino ma ha dei colpi che possono giustificare la tentazione di augurargli un futuro da fuoriclasse: magari non la carriera inarrivabile della Pulce blaugrana, ma quella del suo vicino di casa Tevez, perché no? Cresciuto nel barrio, viene da una famiglia di calciatori: dallo zio, scuola River, al papà, che dal San Lorenzo si spostò in Portogallo. Anche i suoi fratelli sono cresciuti giocando a Santa Clara. Uno di loro ricorda: "Ho l'immagine di Thiago che gioca a calcio con le monete in mano. Una volta gliene cadde una e al posto di andare a fare gol corse indietrò per raccoglierla". Un aneddoto che potrebbe tornare in futuro, quando il ragazzo sarà inevitabilmente accostato a cifre di un certo livello, se manterrà le aspettative. Intanto, secondo la stampa inglese, Pep Guardiola lo avrebbe già "prenotato" per il suo City. Trattandosi di un teenager, però, è più probabile l'ipotesi che prima venga girato in prestito a un club spagnolo, come in genere vuole la prassi per svezzare i giovani argentini alla prima esperienza europea.