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Roma, De Rossi e Ghisolfi al lavoro: prima le cessioni dei giocatori non strategici

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Angelo Mangiante

Il nuovo ds giallorosso al lavoro insieme all’allenatore: gli obiettivi sono la sostenibilità e un monte ingaggi da asciugare. Si comincia dalle cessioni per poi reinvestire: sono una decina i giocatori considerati non strategici

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Tre anni per costruire un modello duraturo. È questo l'obiettivo strutturale e passa attraverso i tre anni di contratto a De Rossi e la stessa durata per Ghisolfi. Un lavoro di condivisione appena cominciato. Sostenibilità è il primo input arrivato dalla proprietà. Significa monte ingaggi che non potrà più essere il terzo della Serie A con una Champions che manca da 6 anni. L'uscita per fine prestito degli ingaggi pesanti di Lukaku, di Renato Sanches e Azmoun darà più ossigeno alle casse del club. Altra condizione che filtra dalla società è prima vendere e poi comprare

Roma, il lavoro di Ghisolfi sulle cessioni

Ghisolfi è all'inizio di un'estate no stop e durissima. Dovrà vendere una decina di giocatori non strategici. Significa privarsi di giocatori non titolari. Tre di questi, Abraham, Bove e Zalewski, essendo giovani e avendo un potenziale valore sul mercato, potrebbe essere sacrificati per capitalizzare un tesoretto da reinvestire nei ruoli mirati da migliorare. Ovvero un esterno, un centrocampista e due attaccanti. La cessione dei tre  potrebbe portare nelle casse del club tra i 40 e i 50 milioni. Sugli altri in uscita, da Smalling a Karsdorp, da Celik a Aouar, servirà un mezzo miracolo di Ghisolfi. Ma queste ulteriori cessioni, per agevolare altri acquisti, contribuirebbero a rendere la rosa più vicina alle esigenze di De Rossi.