Calciomercato Milan, obiettivi e strategie per continuare a vincere

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Luca Marchetti

Luca Marchetti

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Ora che il Milan ha vinto lo scudetto lo considera come un punto di partenza, non certo di arrivo. E sta già pensando a come potersi migliorare, per continuare ad essere competitivo. 

La linea aziendale finora è stata molto chiara: investire prima sulle persone (Maldini, Massara e di conseguenza Pioli) e poi sui giocatori. Giovani, preferibilmente. Che possano crescere insieme al Milan, affermarsi a livello internazionale e ritornare a far splendere i colori rossoneri.

La ricerca della qualità

E’ stato sempre il grande mantra dei due dirigenti rossoneri. Sapevano che in casa avevano un gruppo sano e un allenatore in grado di poter far sviluppare e crescere questi talenti. Senza paura di dover rischiare, con la consapevolezza di dover crescere. E’ chiaro che molto di tutto questo dipenderà dal nuovo acquirente. Ma i tempi stringono e quindi è lecito pensare che la prossima campagna acquisti sarà probabilmente targata Elliot (salvo accelerazioni improvvise) seguendo queste linee guida. Che però sono proprio quelle che hanno ingolosito gli investitori a poter prendere in considerazione l’acquisto della società. Elliot ha dimostrato, per di più vincendo, che è possibile fare business nel calcio. Si parte sempre da una scelta di uomini, per carità, di competenze. Ci vorrà sempre un pizzico di buona sorte. Ma da quando è arrivato Elliot il Milan è riuscito in un miracolo: vincere e contenere in costi. E’ quello a cui tutti ambiscono, solo loro ci sono riusciti.

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Chi comprare? E soprattutto dove?

Le prime emergenze/esigenze sono dovute alle partenze, senza dubbio. E al Milan ce ne saranno di eccellenti. In mezzo al campo non ci sarà più Kessié (destinato al Barcellona) e sarà necessario rimpiazzarlo (proprio per questo Renato Sanches è stato a lungo, anche a gennaio, nel mirino dei rossoneri). In difesa molto probabilmente non ci sarà più Romagnoli: e nonostante il ritorno di Kjaer e l’esplosione definitiva di Kalulu come centrale un innesto dietro sarà necessario. A meno che il Milan non decida di continuare a dare fiducia a Gabbia, invece di lasciarlo andare a giocare con più continuità da qualche altra parte. A quel punto sarebbe meno “urgente”. Poi c’è da decifrare il futuro di Ibrahimovic. Continua a giocare oppure no? E se continua che tipo di garanzie può dare a livello fisico? Affollare il reparto offensivo non sarebbe una grande mossa, ma potrebbe essere a prescindere necessario prendere un giocatore che possa costituire il futuro rossonero come centravanti. Lo stesso Giroud è abbondantemente over 30 e Lazetic è ancora troppo giovane per poter reggere il peso dell’attacco dei campioni d’Italia.

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I prestiti

Diaz e Messias non sono in discussione. Uno perché ha ancora un anno di contratto con il Milan (era un prestito biennale con un riscatto fissato a 22 milioni con controriscatto a 27), l’altro perché il riscatto era sì un diritto ma a una cifra relativamente bassa (circa 5,4 milioni) dopo averne già pagati 2,6 per il prestito. Magari ci potrà essere trattativa, ma al momento non sembra uno dei “bocciati”. Però di un trequartista, almeno a vedere lo sviluppo della stagione rossonera potrebbe esserci bisogno. Per dare ancor più qualità alla fase offensiva e uno sviluppo ancora più importante. Discorso diverso invece per l’altro prestito biennale, Bakayoko. E qui si innesta anche con la partenza di Kessié. Ormai il francese non è più un cardine del Milan e si sta valutando l’idea di risolvere il prestito con il Chelsea a prescindere dalla durata dell’accordo. A maggior ragione serve un centrocampista in più. Potrebbe non bastare insomma il solo Adli, che è già sicuro di vestire in rossonero per la prossima stagione. Se serva o meno anche un terzino destro dipenderà da Florenzi: anche lui in prestito. Ovvero non tanto da Florenzi che ha fatto bene e che rimarrebbe stravolentieri al Milan, quanto dalle scelte che proprio i dirigenti rossoneri potranno fare nei suoi confronti.

Il Milan neocampione d’Italia non avrà bisogno comunque di stravolgimenti. Il progetto tecnico tattico è molto preciso. Operazioni chirurgiche, per migliorare la rosa e per proseguire con il miracolo.