Kondogbia, l'Inter è già dimenticata: "A Valencia ora mi chiamano polpo. Riscatto? Non è ancora ufficiale"

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Il centrocampista francese non chiarisce il futuro, ma fa capire il suo desiderio in vista della prossima stagione: "Qui c'è il giusto clima e ottimi compagni, tutti diamo il meglio. Ora sogno di andare il Mondiale"

"Il mio riscatto non è ancora ufficiale, quindi preferisco concentrarmi sul campo e impegnarmi per offrire grandi prestazioni. Il resto poi lo vedremo". Geoffrey Kondogbia vuole andarci cauto e parlare solo a cose fatte, ma dalle risposte si intuisce il suo desiderio che il Valencia lo riscatti dall'Inter per 25 milioni e spiega anche il perché: "In Spagna mi trovo meglio per diverse ragioni - afferma il centrocampista ai microfoni di Marca -. La squadra è fondamentale, oltre al campionato in sé per sé. Senza il giusto clima attorno e se non hai buoni compagni è impossibile venir fuori anche a livello individuale. A Valencia ho trovato l'atmosfera ideale, così come mi era successo a Siviglia. Io non sono sorpreso del mio rendimento perché avevo molto in fiducia in me stesso e da quando sono arrivato ho messo grande determinazione. Sapevo di poter fare la differenza, quindi non sono sorpreso che né io né il club stiamo andando così bene. Con umiltà e dedizione stiamo raggiungendo i nostri obiettivi". Il mediano francese ha recentemente ricevuto dichiarazioni di elogio da parte del suo capitano, Dani Parejo, per il salto di qualità offerto alla squadra: "Sono molto orgogoglioso di quelle parole - continua il giocatore di proprietà dell'Inter -. Parejo regala grandi prestazioni in ogni partita e oltre a me sono arrivati giocatori di grande qualità. Inoltre, anche chi era qui dagli anni scorsi sta dando il suo meglio e questo fa crescere l'intera squadra". Kondogbia, oltre che dai compagni, è molto apprezzato anche dal pubblico che lo ha soprannominato 'Polpo' per la capacità di coprire tutto il campo. "Fa piacere essere chiamati così - racconta -. Mi rende felice e spero di poter ripagare ai tifosi tutta la fiducia che nutrono verso di me".

"Voglio andare in Champions col Valencia e poi andare al Mondiale"

Il centrocampista classe '93 in questa stagione è cresciuto anche dal punto di vista realizzativo, mettendo a segno 4 gol e 2 assist. "Il sistema di squadra aiuta ad avere una buona armonia e a dare il massimo - spiega il transalpino -. E poi non sono uguale a quello dello scorso anno o di due anni fa. Sono cresciuto molto a livello di gioco e anche psicologico. In questo aspetto c'è anche la figura dell'allenatore che sta tirando fuori il massimo da me e dai miei compagni. Ultimamente ho segnato di più rispetto a inizio stagione, ma non mi sento migliore a livello fisico perché anche nella prima parte stavo bene. Nel calcio si guarda molto alle statistiche e quando un giocatore segna o fa assist sembra che stia meglio di condizione, non sempre è così". Il Valencia attualmente occupa il quarto posto in Liga, con un punto in meno rispetto al Real Madrid e 8 di vantaggio rispetto al Siviglia, prossimo avversario nel weekend di campionato. "Vincere sarebbe un passo importante - aggiunge Kondogbia -, ma non penso che sia del tutto decisiva, perché mancheranno ancora tante partite e nel calcio di sorprese ne abbiamo viste tante. Se vogliamo andare in Champions dobbiamo ottenere i tre punti nel match di sabato, che personalmente ritengo speciale per il mio passato con quella maglia, e nelle successive gare. I conti li faremo alla fine". Oltre alla Champions, Kondogbia nutre un ultimo sogno: andare ai Mondiali con la Francia. La strada non è delle più facili, ma il centrocampista nel frattempo è stato inserito tra i pre convocati di Deschamps: "È una piccola ricompensa per un lavoro ben fatto - conclude il Polpo valenciano -. Il segreto è non fermarsi mai. Nella vita come nel calcio hai sempre quello che ti meriti e se sono in quella lista è perché me lo sono meritato, l'ho guadagnato lavorando sodo nel mio club. Ovviamente mi piacerebbe essere con la Nazionale al Mondiale e sarei orgoglioso di rappresentarla, ma non posso farmi influenzare ogni giorno da questo pensiero. Devo solo concentrarmi sul lavoro e migliorare giorno per giorno".