Chelsea, Sarri e le dure regole inglesi: vietate le sigarette. Ma occhio anche alle gaffe...

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Qualche tiro ogni tanto, a volte in campo, di quei due pacchetti che fuma ogni giorno. La nuova vita di Maurizio Sarri riparte da Londra, e con delle regole ben precise anche sulla sua figura mediatica. Stop alle sigarette di nascosto, ma attenzione anche a quelle gaffe fatte in passato...

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“Fumo di Londra”: stando all’enciclopedia colore variante tra il grigio cenere e il grigio, oppure film del 1966 di e con Alberto Sordi. Ma anche tema caldo in casa Chelsea. Sarri è ufficiale, e per lui è l’ennesimo salto clamoroso di una carriera iniziata tra Promozione ed Eccellenza e proseguita fino alla Champions League con il Napoli. Ora il Chelsea, in uno dei quartieri più “in” di Londra che quasi impone l’ennesima evoluzione al tecnico nato a Napoli ma da genitori toscani. Lui, che in panchina nella sua ormai vecchia squadra ha sempre preferito la tuta del club al completo elegante. Quasi come non si rendesse conto di essere passato dalle serie minori alla Serie A. Refuso di un personaggio genuino che ama il calcio ora come allora. Abituato a pensare solo al gioco. Alle tattiche. A quei 33 schemi che aveva inventato da palla inattiva al tempo del Sansovino. Ma i tempi cambiano, si sa, e sul tema sigarette le regole sono sempre chiare: fumare è vietato. In Italia come in Inghilterra. Ma se da noi qualche tiro di nascosto ogni tanto il buon Maurizio riusciva a farlo (vedere foto per credere), ora le durissime norme degli stadi inglesi gli imporranno quel nuovo cambiamento su cui anche i vertici societari del Chelsea lo hanno messo in guardia. In Inghilterra lo riferisce il Telegraph. Il Chelsea dice: "Maurizio, niente sgarri!". Nessuna disobbedienza insomma. Perché Sarri ormai non è più solo un allenatore, ma anche personaggio mediatico. Inevitabilmente. Lo stop al fumo va allora in questa direzione (ed evoluzione) già intrapresa a Napoli. E per lo stesso motivo il Chelsea non ha soprasseduto nemmeno su qualche altro scivolone del passato durante la trattativa prima della firma.

Gaffe

Il riferimento, ovvio, è a quei due episodi tra il 2016 e il 2018. Prima lo screzio con Mancini. Qualche parola di troppo e poi le scuse: “Ero solo molto nervoso. Non stavo discriminando nessuno. Se davvero usato ho quelle parole allora mi scuso con la comunità gay”. Dunque l’episodio in conferenza stampa nel marzo del 2018. 0-0 a San Siro contro l’Inter. E scudetto ormai quasi sfumato. "Sono troppo dura se dico che questa sera il discorso scudetto si è compromesso?” - chiede la giornalista - "Sei una donna, sei carina e quindi non ti mando a fare in c…”. Scivolone. Sì. Anche quello seguito dalle scuse. Sempre il Telegraph in Inghilterra precisa allora come anche di questi due episodi si sia parlato in fase di trattative tra lui e il Chelsea. La posizione di Sarri? Ha ribadito (come già altre volte) come entrambi i casi non rappresentassero le sue vere opinioni. Ma che fossero state, al tempo, soltanto frasi mal formulate. E mal interpretate. Con anche e soprattutto - sempre stando al Telegraph - la promessa che tutto questo non si verifichi sulla panchina londinese. Patti chiari, contratto lungo. Nel frattempo l’ex Napoli è già alle prese con le prime lezioni di inglese, per entrare il più possibile e al più presto in sintonia col gruppo. Nella sua storia in panchina pronta ad un nuovo salto. E con la sua figura mediatica che dovrà inevitabilmente seguire anche quella del tecnico.