Calciomercato, Conte potrebbe chiedere i danni al Chelsea per le tempistiche dell'esonero

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Secondo quanto riporta il Times, l'ex allenatore dei blues potrebbe chiedere i danni al club e portarlo in tribunale, per il ritardo con il quale gli è stata comunicata la decisione dell'esonero

CHELSEA, UFFICIALE IL DIVORZIO CON CONTE

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Dopo due anni, altrettanti trofei e una separazione non priva di incomprensioni e tensione, potrebbe finire in tribunale la storia tra il Chelsea e Antonio Conte. Secondo quanto riportato dal Times, infatti, l'ex allenatore di Juventus e Nazionale avrebbe deciso di ricorrere alle vie legali per il ritardo con il quale gli è stata comunicata da parte del Chelsea la risoluzione del contratto. Conte, sempre stando a quanto scrivono in Inghilterra, chiederebbe dunque non solo la parte di stipendio che avrebbe dovuto percepire fino al termine del contratto, ma anche i danni per la situazione venutasi a creare successivamente alla risoluzione contrattuale, cioè l'impossibilità di trovare una nuova squadra visti i tempi.

Chelsea-Conte, un divorzio lungo e complesso

L'eventualità di un possibile risvolto legale della questione era ipotizzabile da qualche settimana: Conte era stato esonerato lo scorso 13 luglio, con un freddo comunicato stampa da parte del Chelsea. Ma a dispetto dell'augurio finale di rito, la storia di questo divorzio era stata lunga e complessa. Conte infatti aveva persino cominciato la stagione, sebbene tutti sapessero che sarebbe stato destituito nel giro di pochi giorni. Ma tra lui e il club i rapporti erano tesi già da parecchio: il Chelsea dal canto suo potrebbe contestare a Conte alcuni comportamenti non apprezzati dalla dirigenza e da Abramovich – come ad esempio la gestione del caso Diego Costa – ma anche Conte è forte di una clausola, una sorta di penale della quale aveva preteso l’inserimento in sede di rinnovo del contratto. Una clausola che prevedeva che, in caso di esonero, a Conte sarebbe stata riconosciuta una cifra addirittura superiore a quella dello stipendio e che lo avrebbe liberato da ogni vincolo contrattuale. La società inglese però, alla luce dei comportamenti che contesta a Conte, potrebbe rivendicare il licenziamento per giusta causa, ritenendo che non sussistano più i termini per riconoscere quella somma all’ex Ct dell’Italia.