Calciomercato Arsenal, Torreira: "Pensavo di restare in Serie A, ma una telefonata di Emery ha cambiato tutto"

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Lucas Torreira (getty)

Il talento uruguaiano, subito protagonista in Premier League, ha raccontato il suo passaggio dalla Samp ai Gunners: "Pensavo di restare in Serie A, tante big mi seguivano. Poi mi ha telefonato Emery, per me è stata una grande sorpresa. Mi sono sentito ripagato degli sforzi fatti, la chiamata dell'Arsenal mi ha reso un uomo felice"

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Lucas Torreira si è preso l’Arsenal. Sono bastati pochi mesi ai tifosi dei Gunners per innamorarsi del centrocampista uruguaiano, che già alla Sampdoria aveva dimostrato di valere una big. In Premier League, il classe 1996 si trova a meraviglia: ha la fiducia della squadra e di Emery e in stagione le ha giocate tutte, segnando anche due gol: l’ultimo, in rovesciata, è stato decisivo per la vittoria contro l’Huddersfield. Proprio Torreira ha raccontato al portale ArsenalMedia i giorni del suo passaggio all’Arsenal e ha rivelato che a essere decisiva per la sua scelta è stata una telefonata di quello che sarebbe stato il suo futuro allenatore: “Alla fine della mia ultima stagione alla Sampdoria c'erano molte squadre di cui si parlava - ha spiegato - Non avrei mai immaginato di venire qui in Inghilterra, perché si parlava principalmente di club italiani. Prima di partire per la Coppa del Mondo, ho ricevuto una chiamata da Emery, che è stata una grande sorpresa per me. Sapevo di essermi guadagnato il riconoscimento per tutto il mio duro lavoro e per quello che avevo fatto alla Samp. Quella telefonata mi ha reso un uomo felice”.

"Sono orgoglioso di essere all'Arsenal"

Telefonata che è stata decisiva per la scelta di Torreira, che ha detto subito sì all’Arsenal e ha avuto la possibilità di affrontare con più serenità il Mondiale in Russia: “Mi ha permesso anche di rilassarmi, perché mi ha permesso di concentrare tutta la mia attenzione sulla nazionale e sulla Coppa del Mondo - ha proseguito - Sono davvero orgoglioso di far parte di una squadra così importante”. Barriera della lingua superata, visto che sia Emery che il suo staff sono spagnoli: “Non è stato facile: c’è la questione del linguaggio che crea il problema della comunicazione. Sono fortunato perché l'allenatore è spagnolo e lo staff tecnico lo parla, quindi questo mi rende le cose più facili perché mi spiegano le cose in spagnolo. Non è stato facile neppure adattarsi al calcio qui: l'intensità, il tempo e la qualità delle partite. Alla Sampdoria ero abituato a giocare in Serie A e in Coppa Italia, mentre ora sono coinvolto in quattro competizioni”.