Donnarumma, il cognato: "Gigio tiene al Milan, se il club dialoga..."

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Gigio Donnarumma, portiere del Milan (fonte Getty)
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Dopo il caos rinnovo, parla il cognato di Gigio Donnarumma: "Non immaginavo che il mio post su Instagram potesse avere tanto peso. Gigio tiene al Milan, si vede solo con quella maglia anche per il futuro. Se la società si apre al dialogo non vedo motivi per cui il loro rapporto debba finire"

E’ partito tutto da un post su Instagram: "Chi ti critica non ti conosce, Milan società di pagliacci". La firma è di Carmine Paoletti, proprietario di una pasticceria a Scafati ma, soprattutto, cognato di Gigio Donnarumma. Quello che, inizialmente, doveva essere un tentativo di difesa nei confronti del portiere classe ’99, ha invece scatenato la rabbia dei tifosi. Dopo questo post, infatti, è arrivato il rimprovero dello stesso Gigio e anche qualche minaccia, come raccontato dallo stesso Carmine. "Non pensavo che le mie parole potessero avere tanto peso – ha detto il cognato di Donnarumma a Il Mattino - è stata una reazione istintiva quando ho visto attaccare duramente mio cognato, che conosco da quando aveva 8 anni, da coloro che prima lo osannavano. Ho assistito alle sue recite da bambino, ero accanto a lui quando ha pianto di gioia realizzando il sogno di giocare in Serie A nel club che porta nel cuore, e ora lo vedo piangere e star male. Non ho pensato neanche per un istante di mettermi contro una società che ha fatto la storia del calcio. Nonostante io sia tifoso del Napoli nutro grande rispetto per il club rossonero, ma sono un essere umano. D’altronde non sono un personaggio pubblico, non pensavo a tutta questa risonanza mediatica. Ora arrivano addirittura minacce di morte nell’attività che la mia famiglia gestisce da quattro generazioni".

 

"Gigio si vede solo nel Milan"

L’attenzione, poi, si sposta sulla volontà di Donnarumma. "La verità è che Gigio non ha mai detto di voler lasciare il Milan – prosegue Carmine Paoletti - Ha semplicemente chiesto tempo prima di decidere del suo futuro visto che voleva concentrarsi sulla nazionale. È stato il Milan a dargli l’ultimatum: voleva una decisione nell’immediato. Da lì è partita la reazione mediatica, ma è stata una cosa molto forzata. Ecco perché io ho avuto quello sfogo. Gigio non vuole andar via, era tranquillo del suo contratto in essere ancora per un anno. So per certo che non ha neanche mai chiesto a Raiola se ci fossero altri club interessati a lui: ha sempre visto solo il Milan nel suo futuro. Non è mai stata una questione di soldi. Per fortuna la nostra famiglia ha sempre lavorato duro e il piatto a tavola l’ha sempre messo. Gigio è stato il giocatore meno pagato del club la scorsa stagione, eppure non ha mai battuto ciglio. È talmente giovane che ha ancora tutta la carriera davanti, e al denaro non ci pensa. E in più non saprebbe neanche come spendere ora i suoi soldi, visto che ha paura anche di viaggiare. La sua vita è fra i pali, a difesa della porta, e sperava fosse quella rossonera. È il suo unico pensiero. Eppure si è alzato un polverone per nulla. Gigio tiene tanto al Milan. Secondo me se la società si apre al dialogo non vedo motivi per cui il loro rapporto debba finire. A meno che ormai non si sia rotto completamente l'ambiente. A me piace pensare che l'amore vinca su tutto, ma bisogna essere in due".

"Gigio si sentiva di baciare la maglia"

Gli ultimi non sono stati giorni facili per Donnarumma, preso di mira dai tifosi di tutta Italia. Carmelo, però, ci tiene a difenderlo prima di tutto dal punto di vista umano: "Ha baciato la maglia perché era quello che sentiva, e di certo non lo rinnega. Ma investirlo del titolo di bandiera dopo solo un anno da titolare alla sua età mi sembra un carico eccessivo. A volte si porta tutto all’esasperazione. La verità è che ci rimbocchiamo le maniche tutti i giorni. La mia famiglia si alza ogni mattina all’alba e si lavora tutto il giorno per quest’attività, che per noi è una tradizione. Ci mettiamo tanto amore in quello che facciamo, lo stesso amore che è stato trasmesso anche a Gigio e che a sua volta lui mette nel calcio. Ora dover vedere mia madre spaventata quando qualcuno entra al negozio dopo tutte le minacce ingiuste che stiamo ricevendo fa davvero male".