Il generico del campione: Kodjia, re dei Villans

Calciomercato

Luca Cassia

L'alternativa a Pierre-Emerick Aubameyang resta Jonathan Kodjia, 27enne attaccante dell'Aston Villa
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Acquistato André Silva e prossimo a Kalinic, il sogno del Milan per l'attacco resta l'ex Aubameyang devastante con il Borussia Dortmund: dieci anni fa sfumava in rossonero, ora è vicino alla Cina. Suo coetaneo e alter-ego è l'ivoriano dell'Aston Villa, numeri sensazionali e compagno di John Terry

Per ogni farmaco esiste un medicinale equivalente, soluzione dai medesimi effetti che gode tuttavia di una spesa inferiore. Così come nei principali mercati farmaceutici mondiali, seppure oscurate dal fuoriclasse del momento, operazioni e trattative riservano alternative di pari efficacia ma dal costo decisamente minore. Non ci credete? Attraverso “Il generico del campione” vi indichiamo una proposta parallela al nome più chiacchierato tra i rumors di mercato: meno appeal, magari, ma il risultato è garantito.

Dieci anni fa, di questi tempi, partecipava alla Champions Youth Cup in Malesia laureandosi capocannoniere con 7 reti. Era giunto a Milanello dal Bastia nel gennaio 2007 agli ordini di Filippo Galli, suo unico allenatore nell’esperienza in rossonero. Già, perché a differenza dei fratelli Catilina e Willy quantomeno esordienti in prima squadra seppure spariti dai radar, il più giovane degli Aubameyang non riuscirà mai a prendersi il Milan. Parcheggiato in Francia tra Digione, Lille e Monaco, scaricato al Saint-Etienne per un milione di euro. Oggi vale oltre 60 volte l’incredibile Pierre-Emerick, 28enne gabonese apprezzato in Ligue 1 ma esploso in Germania: 147 gol complessivi in quattro stagioni a Dortmund è il bilancio super di 'Aubame', abbaglio e rimpianto della dirigenza milanista tradita dal fattore Dna. Riservò un arrivederci al Diavolo, lui che rappresenta il sogno proibito di una scatenata campagna acquisti. All’orizzonte spuntano tuttavia la Chinese Super League e il Tianjin Quanjian di Fabio Cannavaro, club disposto a coprirlo d’oro (80 milioni di euro ai tedeschi e 30 d’ingaggio) sebbene l’acquisto di Modeste sia cosa fatta. Una concorrenza spietata, ecco perché il clone low cost di Aubameyang risponde fedelmente al suo identikit lontano da ombre cinesi.

JONATHAN KODJIA

Ruolo: Attaccante
Data di nascita: 22 ottobre 1989
Altezza/Peso: 189 cm/77 kg
Nazionalità: Ivoriano
Squadra: Aston Villa
Valutazione: 10 mln €
Scadenza contratto: 2020

Tante le caratteristiche che accostano la stella del Borussia Dortmund al collega di reparto impegnato in Championship, entrambi classe 1989 nati in Francia ma votati alla causa africana (Gabon e Costa d’Avorio). Affinità fisiche dettate da strutture slanciate e ottime capacità di corsa, ma soprattutto due attaccanti dalla parabola graduale fino alla maturità completa: detto dello score di Pierre-Emerick, le ultime tre stagioni di Kodjia con altrettante maglie diverse l’hanno premiato con 53 reti disputando campionati di Ligue 2 e Serie B inglese. Nessuna perplessità: l’erede di Drogba è pronto per misurarsi con un torneo di prima fascia.

Questione di calcoli

Nato a Saint-Denis da genitori ivoriani, Kodjia viene notato solo a 19 anni dal Reims che lo aggrega in squadra. Raggiunta la maggiore età, infatti, l’attaccante dal passaporto francese si stava affacciando ad un futuro accademico per diventare ragioniere. Un’applicazione al calcio tutta da scoprire, motivazione che spiega le difficoltà nel passaggio dagli amatori ai professionisti: Cherbourg, Amiens e Caen le tappe obbligate prima di ritrovarsi svincolato tre anni fa. Qui inizia la sua clamorosa scalata: trascina l’Angers in Ligue 1 dopo oltre un ventennio segnando 15 gol, exploit che convince il Bristol City a prelevarlo per 3 milioni di euro. Una cifra record per il club inglese, addirittura paradossale per i tifosi dei Robins perplessi sulla sua identità. Dodici mesi e 20 reti dopo, il misterioso Jonathan diventa per tutti King Kodjia.

Se gli inglesi navigano verso la salvezza assicurata dai gol di Jimmy Danger come ribattezzato da fratelli e amici, l’ascesa dell’attaccante ivoriano è in pieno atto: entra in pianta stabile in Nazionale premiato da Dussuyer prima e Wilmots poi (9 presenze e 4 gol ad oggi), ma soprattutto rivoluziona il mercato della Championship. Retrocessa dopo 28 anni filati in Premier League, una nobile decaduta come l’Aston Villa sborsa 13 milioni di euro al gong delle trattative per blindarlo, sforzo economico agevolato dall’avvento della proprietà cinese nella figura di Tony Xia. Punta tecnica e dinamica, abile a svariare su tutto il fronte offensivo, Kodjia non gira con Roberto Di Matteo (esonerato dopo 12 partite) ma strabilia dall’arrivo di Steve Bruce, manager di lungo corso che intuisce il potenziale assoluto del 27enne di Saint-Denis.

La prima stagione con la maglia dei Villans lo vede sfiorare nuovamente i 20 centri in campionato: lascia il segno ogni 160’, si esalta per la varietà dei gol (12 di destro, 4 di sinistro e 3 di testa) raggiungendo una precisione al tiro del 58% e convertendo il 19,6% delle chance ottenute. La sua assenza causa Coppa d’Africa inguaia i Claret&Blues (un punto in tre gare) senza trovare un vice di sicuro affidamento: ceduto Gestede mal rimpiazzato da Hogan, il secondo miglior marcatore in rosa resta il talentuoso trequartista Grealish fermo a 5 reti. Troppo poco per ambire al ritorno immediato in Premier League archiviando l’annata con un anonimo 13° posto. C’è di peggio: lo scorso 29 aprile, penultima di campionato tra le mura del Blackburn, Kodjia riporta la frattura della caviglia gettando nella sconforto i tifosi di Birmingham. Operato in Belgio, la prima diagnosi parla di sei mesi di stop, ma l’ivoriano è uno abituato a stupire.

Lo scippo di JT

Sommerso dall’affetto dei suoi sostenitori sugli account social, Jonathan è stato avvistato al centro di allenamento a sessanta giorni dall’operazione sulla via del recupero stimato per inizio agosto. Insomma, Kodjia brucia le tappe per ritrovare il campo ai nastri di partenza della nuova stagione. La rincorsa alla Premier League vedrà in gruppo un rinforzo di spessore, 36 anni all’anagrafe e una carriera spesa al Chelsea: 18 titoli in bacheca per John Terry, ex capitano e bandiera dei Blues stimolato dal corteggiamento dell’Aston Villa. Cosa lega JT al bomber ivoriano? La maglia numero '26' ovviamente, portafortuna dell’attaccante nonché emblema sulle spalle del difensore inglese per 19 anni. Decisamente esilarante la campagna social dei Villans nel dare il benvenuto a Terry e "sottrarre" l’ambita casacca a JK, peraltro concessa con piacere al nuovo arrivato.

Esplosivo e prolifico, schierabile come centravanti o seconda punta fino all’ala destra, Kodjia manifesta fame e carattere (vedi l’espulsione rimediata nel derby di Birmingham) tipica di chi si è affacciato tardi ad alti livelli. Non inganni la stazza, centimetri in surplus come nel caso di Aubameyang: le lunghe leve lo rendono una prima punta non di peso ma di movimento e profondità, tuttavia abile a sfruttare l’altezza nel gioco aereo. L’istinto per il gol resta la dote principale come nel caso del gabonese, campione che lo ricorda anche per l’indole scanzonata: se l’ex rossonero ama rifarsi a Spiderman e Batman festeggiando le sue reti, le celebrazioni dell’ivoriano si muovono a passo di danza per la gioia dei compagni. Un meme da applausi quello diffuso dal profilo Twitter dell’Aston Villa, d’altronde i video di King Kodjia regalano un ballerino dal ritmo innato. Dna che rappresenta il cruccio del Milan nei confronti di Aubameyang, alter-ego di un attaccante d’eccezione: chissà che il prezzo contenuto non possa concedergli una vera ribalta all’alba dei 28 anni.