Napoli, Milik: "Io cambiato, mi sento un leone. E vogliamo vincere"

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Arek Milik, centravanti del Napoli (Getty)
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Il centravanti si racconta sul Corriere dello Sport: "Io, polacco con anima latina. Dopo l'infortunio sono cambiato e adesso voglio vincere, sia in Italia che in Europa. Mertens? Siamo tutti uguali, poi decide Sarri"

Milik is back. Più carico, più... nuovo: "Dopo l'infortunio sono cambiato, mi sento un leone". E adesso, direttamente dal ritiro di Dimaro, il centravanti si racconta sul Corriere dello Sport. Ambizioni, obiettivi, quel "duello" con Mertens per il ruolo di attaccante: "Decide Sarri, Dries è un grande. Siamo tutti uguali". Diplomatico e coinciso Arek Milik, professione centravanti. Polacco sì, "ma con anima latina". In un'intervista sul Corriere, si racconta così. 

"Vogliamo vincere in Italia e in Europa"

Obiettivo chiaro: "Credo nello scudetto, assolutamente sì. Voglio vincere. Voglio vincere tutto. Sono 23 anni che aspetto. Da quando sono nato. Prima o poi, comunque, voglio tutto: è il mio obiettivo. Da bambino pensavo soltanto al pallone - racconta Milik sempre sul Corriere dello Sport - Tutta la giornata in campo: amavo il calcio, meno la scuola. Il mio infortunio ha cambiato la vita di Mertens, lo so. E sono molto felice per lui. Ora, però, vediamo cosa accadrà: la strada è lunga e la stagione pure. Non volevo cancellare Higuain e non ho alcun pensiero nei confronti di Dries. Questa è un squadra vera, lavoriamo e giochiamo insieme per vincere".

"Mi sento un leone"

"E' stata dura, molto. Però è passata: sono diventato un uomo più forte e più intensi sono i rapporti con la mia famiglia, la mia compagna e gli amici. Esperienza. Non vedo l'ora che cominci la stagione: ho già perso troppo tempo, voglio recuperare. Su tutti i fronti. Non lo so chi sarà il titolare tra me e Mertens, è Sarri a dover rispondere. E poi non è ancora il tempo delle scelte. Dries mi piace molto. E' un ragazzo eccezionale e un grande giocatore: con lui e con tutti gli altri si fa calcio vero, cosa a cui sono abituato sin dai tempi dell'Ajax. E per un giocatore è il massimo. Il Napoli interpreta tra i migliori calci d'Europa.Dire che sia il top non è giusto, perché bisogna sempre avere lo stimolo di migliorare. Al nostro attacco do un nove. Se dicessi dieci sarebbe come sedersi: ripeto, si deve sempre migliorare. Si può e si deve".

Sui compagni, da Reina a Zielinski

Su Reina: "Fondamentale: un grandissimo portiere e il nostro leader". E ancora: "Ora mi sento come nuovo: ora sono al 100%, ho recuperato alla grande dall'infortunio e sto lavorando come mai. Ho un mese per migliorare ancora e arrivare al top al preliminare Champions: è importantissimo per noi. Le notti di coppa al San Paolo mi piacciono da morire. L'urlo dello stadio è pazzesco: giocare in Europa con Real, Barça, Manchester, Psg è speciale. Il Napoli deve esserci". Infine Zielinski:"Un fenomeno nato per il grande calcio: lo conosco da ragazzino e ha sempre avuto un qualcosa di inspiegabile". Solo belle parole per Napoli città: "Bellissima: le isole, Pompei, il centro. E la gente è meravigliosa. Amo il sole e il mare: sono un polacco con l'anima latina. E in 23 anni non ho mai mangiato così bene. Non ho preso in considerazione altre offerte arrivate, sono felice a Napoli e voglio vincere con il Napoli. Stop".