Il generico del campione: Leonardo, gol d'artista

Calciomercato

Luca Cassia

Esterno brasiliano come Douglas Costa, Leonardo da Silva Souza si è imposto da protagonista in Serbia
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Operazione da 46 milioni di euro quella che ha portato Douglas Costa alla Juventus, rinforzo ideale per Max Allegri. Suo connazionale è l'ala brasiliana, capocannoniere del Partizan Belgrado con 24 reti e campione di Serbia. Ex disoccupato emerso dalla periferia calcistica, a 25 anni rappresenta un affare assoluto

Per ogni farmaco esiste un medicinale equivalente, soluzione dai medesimi effetti che gode tuttavia di una spesa inferiore. Così come nei principali mercati farmaceutici mondiali, seppure oscurate dal fuoriclasse del momento, operazioni e trattative riservano alternative di pari efficacia ma dal costo decisamente inferiore. Non ci credete? Attraverso “Il generico del campione” vi indichiamo una proposta parallela al nome più chiacchierato tra i rumors di mercato: meno appeal, magari, ma il risultato è garantito.

Poco importa dello slot da extracomunitario, casella che preoccupava la Juventus più dei costi dell’affare. È cosa fatta il trasferimento di Douglas Costa dal Bayern Monaco, operazione complessiva da 46 milioni di euro (6 di prestito e 40 di riscatto) oltre ad un milione bonus a favore dei bavaresi. L’esterno brasiliano eredita la numero '11' che fu di Nedved e si piazza alle spalle del solo Higuain per ingaggio in bianconero (7 milioni). Una pedina fortemente voluta da Massimiliano Allegri per collocazione tattica ed esperienza internazionale, maturità che l’ha portato a disputare 54 gare di Champions League. Non sono da meno i numeri per il 27enne mancino ex Shakhtar, accantonato da Ancelotti ma applaudito nel biennio in Germania: 14 gol e 25 assist in 77 presenze, con la bellezza di 160 cross su azione - 45 in più di qualsiasi altro compagno di squadra. Dati che ribadiscono un atletismo fuori dal comune, qualità comprovata dalla facilità di corsa e dal dribbling esaltante su entrambe le fasce a riprova del corteggiamento serrato della Juve. Potenza fisica e sensibilità al piede, binomio che promette scintille pure in Europa. Magari non farà al caso di Allegri, tuttavia l’alternativa low cost a Douglas Costa si è appena guadagnata la ribalta lontano da aste di mercato.

LEONARDO DA SILVA SOUZA

Ruolo: Ala
Data di nascita: 18 marzo 1992
Altezza/Peso: 174 cm/70 kg
Nazionalità: Brasiliano
Squadra: Partizan
Valutazione: 3 mln €
Scadenza contratto: 2019

Non è esattamente un clone del neo-juventino, vedi la predilezione per il piede destro oppure i due anni in meno all’anagrafe. Certo è che per il passaporto brasiliano, la posizione da ala sinistra e l’esperienza nell’Est europeo non mancano le analogie tra i due funamboli sbarcati nel Vecchio Continente non ancora ventenni. Se il percorso di Leonardo si è rivelato più tortuoso e meno altisonante, l’ultima stagione da 26 reti e il double festeggiato con il Partizan concedono prospettive mai accarezzate in precedenza. Abbandonati gli eccessi e la periferia del grande calcio, a 25 anni il suo nome figura tra le occasioni a prezzi stracciati.

Alla fiera dell'Est

Originario dello Stato di Paraná e cresciuto nella squadra locale del Matsubara, come tanti connazionali Leonardo abbandona il Brasile a 19 anni in cerca di fortuna. Si accasa in Belgio al Beerschot prima di un lungo peregrinare lontano dai riflettori: salta la pista ucraina (Tavriya Simferopol) ma non quella cipriota all’Enosis Neon Paralimni dove confeziona 6 gol in 12 partite. L’Europa orientale diventa la sua palestra a partire dal 2013 in forza al Metalurg Donetsk, rivale cittadina dello Shakhtar di Douglas Costa. Sei mesi più tardi si trasferisce in Azerbaijan al Gabala (7 reti in una stagione) prima del passaggio in Daghestan all’Anzhi, club russo ridimensionato dopo i fasti dell’era Kerimov. In seconda divisione il talento brasiliano eguaglia il suo record realizzativo e riporta subito Makhachkala in Serie A, traguardo omaggiato dall'ammirazione dei fan.

Considerato l'uomo promozione e punto di forza ai nastri di partenza della stagione, la parabola di Leonardo s’interrompe bruscamente a dicembre 2015. In Brasile causa un incidente stradale nel quale perde la vita una donna, tragedia dettata da un tasso alcolico oltre la norma e l’omissione di soccorso. Sconvolto dall’episodio, fa perdere le sue tracce durante il ritiro invernale sul Mediterraneo dell’Anzhi, che in tutta risposta straccia il contratto del brasiliano per motivi disciplinari. Traduzione: assenteismo forzato nei mesi di gennaio e febbraio. Già ripreso in passato dal club per una condotta poco esemplare, a 24 anni si ritrova svincolato fino all’estate seguente quando il Partizan fiuta l’affare: stipendio da 600.000 euro, contratto triennale e l’inizio della svolta in Serbia dove sfrutterà eccome la chance concessa.

Doveroso avanzare riserve sulla caratura della SuperLiga serba, campionato che esalta le doti dello scatenato Leonardo: un jolly dalle tante soluzioni che rigetta il classico esterno brasiliano tutto accelerazioni e dribbling. Nell’identikit spiccano le abilità senza palla (acume tattico, tempi e attacco della profondità) oltre alle proprietà tecniche: piede raffinato ma violento al tiro, estroso senza leziosismi, inventiva da vendere a beneficio dei compagni. Persino le capacità atletiche, meno prepotenti di Douglas Costa ma comunque invidiabili, fanno subito la differenza a Belgrado a dispetto dello stop di sei mesi. Qui il ragazzo di Paraná si prende la scena accanto a Uros Djurdjevic, centravanti 23enne bocciato al Palermo eppure devastante in patria. Coppia che funziona per intesa e funzionalità, tant’è che l’allenatore Marko Nikolic orbita Leonardo in prossimità della porta. Il risultato? Mettetevi comodi e giudicate voi stessi.

L'artista del gol

Per la prima volta in doppia cifra, il 25enne brasiliano addirittura esagera: 24 gol in campionato (e 2 in Coppa) laureandosi capocannoniere in partnership con il compagno Djurdjevic. Un tesoro colmo di gemme preziose tra colpi acrobatici e lucidità sotto porta, schiaffi dalla distanza e tocchi delicati come il pallonetto rifilato al Radnicki lo scorso 1 aprile, tutt’altro che uno scherzo. Una precisione al tiro di rara efficacia soprattutto da calcio piazzato, il pezzo forte della casa: 5 le reti siglate da palla inattiva, d’altronde lui stesso è il tiratore designato del Partizan in tutte le situazioni da fermo. Persino Valeri Bojinov, vecchia conoscenza della Serie A poi emigrato in Cina, gli fece da “lustrascarpe” sulla scia di Moriero all’Inter. Impegni poco più che amatoriali, direte, tuttavia nell’incrocio bollente contro la Stella Rossa il buon Leonardo si è rivelato decisivo: gol partita all’89’ nel primo atto, prodezza seguita dalla doppietta (calcio piazzato e inserimento) al Marakana nel 3-1 dei bianconeri ai playoff. Questione di attributi nell'incredibile derby di Belgrado.

Gli arci-rivali cittadini usciranno sconfitti nel torneo come in Coppa, propiziando i festeggiamenti del Partizan con il brasiliano protagonista assoluto: re dei marcatori, come detto, pertanto inserito nella squadra ideale della SuperLig. Colui che dice di ispirarsi a Ronaldinho archivia così una stagione da sogno dopo essersi ritrovato disoccupato, segnale di una fiducia rinnovata e della consapevolezza di mezzi d’eccezione. Se Douglas Costa trovò in Lucescu un maestro nel convertirlo da trequartista ad ala pura, Leonardo è risorto dal baratro conquistando la passione di una tifoseria da brividi: eroe bianconero, idolo ricambiato dai Grobari ("Becchini") come palesato pochi giorni fa nel preliminare di Champions League. A segno da subentrato contro il Buducnost, l’ex Anzhi ha sfoggiato una dedica per i sostenitori dello Stadion Partizana stemperando le frizioni con la società, chiamata a ritoccare il suo ingaggio, pena l’addio verso mete più redditizie. La clausola da 2,5 milioni di euro per la cessione è uno scoglio tutt’altro che insormontabile, ecco perché si è fatto avanti l’Al-Ain di Zoran Mamic già rinforzato dall’acquisto dello svedese Marcus Berg. Un ingaggio faraonico a fronte di una temperatura media annua di 28° negli Emirati Arabi, afa poco indicata per gli affreschi di Leonardo. Perché non scommettere sull’artista venuto dall’Est?