Gilardino: "Se non trovo una squadra nei prossimi dieci giorni, mi ritiro e provo a diventare allenatore"

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Alberto Gilardino, attualmente svincolato, ha spiegato il suo momento a "L'Originale" su Sky Sport: "Ho ancora voglia di giocare, mi concedo altri dieci giorni per decidere, ma se non dovesse esserci nulla di concreto mi ritirerò e proverò a fare il corso da allenatore"

Rilassato e sorridente. Così si è presentato Gilardino davanti alla telecamera durante la trasmissione di Sky Sport 'l'Originale'. L'attaccante svincolato ha parlato del suo futuro rispondendo alle domande di Gianluca Di Marzio: "Ho ancora voglia di giocare, ma se tra dieci giorni non avrò ancora trovato una squadra, mi ritirerò e inizierò il corso per diventare allenatore. Mi sono sempre allenato con il pallone, mi manca lo spogliatoio, quando resti mesi lontano da una squadra sono le piccole cose che ti mancano". L'ultimo gol in Serie A di Gilardino risale al 15 maggio 2016, Palermo-Verona. Dopo la Sicilia, le esperienze prive di soddisfazioni con Empoli e Pescara, nessun gol e molti guai fisici. L'accordo per scendere in campo con il Montreal Impact sembrava imminente ma poi è sfumato all'ultimo momento, negli ultimi tempi c'è stato qualche interessamento da parte di squadre di B: lo Spezia starebbe seguendo Gilardino da mesi, ma il tempo passa e l'interesse dei liguri non ha ancora portato a nulla di ufficiale. Il Napoli non è interessato a giocatori svincolati al momento, ma Gilardino ha parlato molto bene degli azzurri: "Per prima cosa in bocca al lupo a Milik, ha dimostrato di saper fare la differenza. Il Napoli per la metodologia di gioco e di attaccanti, in questo ultimo anno e mezzo è diverso dalle mie caratteristiche. Sarebbe difficile comunque dire di no a una squadra così importante". L'attaccante ha parlato anche dei centravanti di oggi, un ruolo che conosce molto bene: "Lavorare in settimana è fondamentale. Si possono passare de momenti in cui non fai mai gol. Devi allenarti e pensarci il meno possibile. Io ero molto istintivo e credo che anche Higuain sia nato per fare gol, possono capitare questi momenti. Da uno come lui ci si aspetta almeno un gol a partita ma può capitare un momento così". L'ex campione del mondo ha parlato anche di Icardi: "L'argentino dell'Inter è un gradino sopra a tutti ora. Si avvicina forse più alle mie caratteristiche. È determinante per una squadra avere un attaccante che non gioca solo per se stesso e fa fare gol oltre che farne, penso che Spalletti lo stia migliorando da questo punto di vista".

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Il passato non si dimentica

Gilardino ha parlato anche della sua esperienza al Milan, con cui ha vinto una Champions League: "Sono arrivato a Milanello in un’estate in cui i rossoneri avevano già comprato Bobo Vieri e c’erano Inzaghi, Sheva, Kakà… Il Milan aveva già un reparto attaccanti ben assortito. Per me fu un grande onore in quel momento, a 24 anni. Rimpianti? Non ne ho mai avuti, ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni. Ho avuto la fortuna di imparare tanto anche sotto l’aspetto umano e questo mi ha fatto crescere anche negli anni successivi".