Calciomercato Inter, Rafinha atterrato a Linate. Oggi le visite mediche

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Rafinha a Milano, Spalletti ha il suo secondo rinforzo del mercato invernale (LaPresse)

I nerazzurri danno il benvenuto al brasiliano, atterrato a Linate. Tanti sorrisi ma nessuna parola. Visite mediche previste per lunedì mattina

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Dopo Lisandro Lopez (proveniente dal Benfica) ecco Rafinha: nessun cambio di programma, come previsto il centrocampista brasiliano è atterrato a Linate poco dopo le 19. L'Inter ha chiuso l'operazione con il Barcellona trovando l'accordo per la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 35 milioni di euro cui vanno aggiunti 3 di bonus, contratto di tre anni e mezzo al giocatore. Ma, per la gioia di Luciano Spalletti, il mercato nerazzurro non è ancora finito: i dirigenti sono al lavoro per portare a Milano anche Sturridge. L'attaccante britannico ha già accettato la loro proposta, resta da trovare l'intesa con il Liverpool.

Spalletti: "Non aspettiamoci che risolva tutti i problemi"

Nel post partita di Inter-Roma Luciano Spalletti ha commentato l'acquisto del brasiliano, smorzando le aspettative: "Ha bisogno di allenarsi e giocare - ha detto -. Sono i membri dell'attuale rosa che lo metteranno in condizione di poterci aiutare, non viceversa. La strada dobbiamo crearcela da soli. Ai calciatori si dice che chi non gioca da un anno e mezzo mette a posto le cose? Se Rafinha non lo facciamo entrare in condizione non ci può dare una mano".

Ausilio: "Non è stato facile"

Il direttore sportivo Piero Ausilio ha raccontato le ultime fasi dell'operazione con gli spagnoli: "E' stata difficile perchè il Barcellona non voleva privarsene se non in prestito. Ma noi siamo l'Inter, non possiamo lavorare per gli altri. Abbiamo insistito per avere il diritto di un'opzione. Ci piace lavorare su giocatori che possono essere dell'Inter anche in futuro, se no non ci interessano". E sulle prossime operazioni: "Il mercato è imprevedibile, potremmo anche restare così. Nessun giocatore ci ha chiesto la cessione".

La storia della trattativa

L'Inter ha puntato molto sul centrocampista del Barcellona, con cui l'accordo è stato trovato non senza difficoltà. Il nodo della questione è sempre stato l’importo dell’opzione di riscatto, che inizialmente l’Inter aveva proposto a 20 milioni di euro più 3 di bonus. Un’offerta, questa, ritenuta da subito insufficiente dal Barcellona, che, nonostante i dubbi sulla tenuta atletica del giocatore, ne ha sempre avuto grande considerazione. La formula dell’operazione, quella, è stata però condivisa fin da subito dai club. I nerazzurri hanno quindi proposto un doppio rilancio: prima a 30 milioni con bonus, poi a 35 fissi. Alla fine, i catalani sono riusciti a strappare altri 3 milioni di bonus, confermando quasi in toto l’ultima offerta avanzata da Ausilio, che si è anche recato in Spagna proprio con l’obiettivo di sbloccare la trattativa. Allo stesso modo, l’entourage che cura gli interessi di Rafinha si è mosso nella medesima direzione, cercando di accelerare il processo decisionale della dirigenza blaugrana, che ha dato il suo ok al trasferimento nella settimana appena conclusa.

Rafinha: Obiettivo rilancio

L’Inter vuole provare a rilanciare un talento precoce, fermato troppo spesso dagli infortuni (due i principali: la rottura del legamento crociato nel 2015 e il problema al menisco delo scorso aprile). I problemi fisici, però, sembrano ora appartenere al passato di Rafinha, che ha come primo obiettivo quello di tornare a giocare. Da troppo tempo non lo fa con il Barcellona, per questo la decisione di lasciare i blaugrana e provare a trovare serenità e spazio altrove, come ammesso dal papà Mazinho - con un passato anche con le maglie di Lecce e Fiorentina - in settimana: "L'obiettivo di Rafinha è andare in prestito con diritto di riscatto all'Inter per giocare. Al Barcellona è molto difficile trovare una maglia da titolare ed è una situazione che ormai va avanti da cinque anni. Vuole giocare ed essere felice, è quello che gli piace fare. E l'Inter è un club eccellente".

Dal Barça Juvenil (con Icardi) all'Inter

Rafinha, nato a San Paolo, è stato preso da giovanissimo a giocare nelle giovanili del Barcellona. Al tempo della Juvenil A era considerato l'attaccante centrale ideale per gli schemi e le idee blaugrana: brevilineo, rapido, tecnico ed estroso. Con lui giocava - ironia della sorte - anche Mauro Icardi, oggi centravanti proprio dell’Inter, con cui il brasiliano classe 1993 si ritroverà. Icardi, a quel tempo, era la punta d'area di rigore, il classico centravanti goleador. Rafinha la stella (con lui anche Deulofeu, ex Milan e oggi accostato al Napoli), l'argentino la riserva di lusso, nonostante i 38 gol in due stagioni. Uno al centro del progetto, l’altro destinato a lasciare in breve tempo la Spagna, per costruirsi un futuro - e che futuro - proprio in Serie A. Due destini, due storie che sono pronte a ritrovarsi, magari per dare di nuovo spettacolo come ai tempi della Juvenil.

Rafinha, un jolly per Spalletti: dove giocherà?

Provare a trovare un ruolo adatto a Rafinha nell'Inter di oggi è impresa davvero ardua. Il brasiliano è sinonimo di fantasia, per questo motivo plasmabile e adattabile a più moduli e posizioni. Il ruolo maggiormente occupato dall'ormai ex Barça è comunque quella di posizione centrale a centrocampo (75 su 184 presenze totali, ndr): nell’Inter di oggi potrebbe, per esempio, far rifiatare Borja Valero, anche se nel suo bagaglio possiede doti più offensive. Luciano Spalletti, che tanto lo ha voluto in questo gennaio, potrebbe però pensare di sfruttare anche le qualità in fatto di velocità e classe, schierandolo magari largo a destra in alternativa a Candreva. Rafinha è infatti per natura in grado anche di lavorare da esterno di corsa, sacrificio e piede, capace sia di spingere sulle fasce che di tagliare verso il centro per sfruttare le sue caratteristiche di inserimento e la sua visione da uomo assist. Non è escluso, poi, che possa anche essere utilizzato all’occorrenza a sinistra, ruolo che ha ricoperto in 5 occasioni al Barcellona; o, ancora, infine, Spalletti potrebbe sfruttare le sue doti tecniche per dare un'anima diversa alla sua mediana, sostituendolo a uno tra Gagliardini e Vecino.