Inter, ecco Lautaro Martinez: la conferenza di presentazione. "Mi ispiro a Falcao, la 10 non mi pesa"

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Presentazione ufficiale per Lautaro Martinez, quinto acquisto dell'Inter a presentarsi in conferenza stampa dopo Radja Nainggolan, Matteo Politano, Kwadwo Asamoah e Stefan de Vrij. L'attaccante argentino ha parlato del numero di maglia, il 10, del rapporto con Icardi e Milito e del modello cui si ispira: Radamel Falcao

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Un "Toro" per l'Inter. Presentato ufficialmente Lautaro Martinez, attaccante argentino che ha scelto il 10 come numero di maglia. Nuovo riferimento offensivo dell'Inter, va a completare l'attacco a disposizione di Luciano Spalletti, formando idealmente un tandem tutto albiceleste con Mauro Icardi. Durante la conferenza stampa, queste le tematiche trattate da Lautaro Martinez.

Ti pesa la numero 10?

La 10 l'avevo anche al Racing, non sarà un peso. Quando ho firmato ho chiesto se potevo avere il numero 10 e mi hanno detto di sì. Sono molto contento

Ti ispiravi a qualcuno da bambino?

Intanto i miei compagni mi hanno accolto benissimo, c'è un grande gruppo. Lavoriamo con impegno. Da bambino mi ispiravo a Radamel Falcao.

In chi ti rivedi tra Falcao, Aguero e Tevez?

Non so sinceramente in quali mi rivedo, so che da quando l'Inter è arrivata a Buenos Aires per parlarmi del progetto ho iniziato a sognare e adorare questo mondo. Voglio mettere le mie caratteristiche a disposizione della squadra.

Hai detto no a tante big perché non ti sentivi pronto o l'Inter è la squdra giusta?

Ho avuto contatti con alcuni club quando ero al Racing. Tutti prima di aver chiuso con l'Inter, per cui non ho mai avuto dubbi. Milito mi ha spiegato tutto dell'Inter e cosa significa questo club.

Cosa pensi del Mondiale dell'Argentina e della mancata convocazione? Pensi di risollevare la Nazionale magari con Icardi?

Io mi sentivo pronto per andare in Russia, la decisione spettava all'allenatore che ha deciso di non chiamarmi. C'erano posti riservati a giocatori molto importanti, con più esperienza di me. Sono qui per migliorare ogni giorno di più.

A proposito di Icardi, a oggi ti vedi un titolare con lui in campo e non una sua alternativa?

Ci siamo sentiti prima che io arrivassi. Lo ringrazio per tutto e per le attenzioni dimostrate, mi ha chiamato prima che arrivassi a Milano ed è stato molto carino. Voglio guadagnarmi il posto da titolare dando il massimo, come facevo al Racing.

Come sono stati i primi giorni di ritiro? Com'è Spalletti?

Sono andati benissimi questi primi giorni, c'è un livello umano formidabile nel gruppo. C'è un'atmosfera rilassata che ti permette di lavorare al meglio con le idee chiare e divertimento. Il mister ha le idee chiarissime.

Milito è stato determinante, al Racing sei stato il suo successore: lo sarai anche qua all'Inter? In quale argentino della storia nerazzurra ti rivedi?

"Milito mi ha parlato moltissimo dell'Inter, mi ha aiutato molto. Lui ha raggiunto livelli altissimi vincendo tantissimo. Adesso tocca a me fare bene"

C'è qualcosa del passato dell'Inter che ti ha attratto? Perché il nome e non il cognome sulla maglia e il soprannome "El Toro"?

"Mentre andavo in Brasile per la Libertadores vedevo l'Inter che perdeva ed ero in aereo. Una volta atterrati, l'Inter aveva vinto ed era fondamentale per la Champions. Ho scelto di mettere Lautaro sulla maglia perché è meno comune rispetto al mio cognome, Martinez. "El Toro" è il soprannome che mi hanno dato appena arrivato a Buenos Aires ed è rimasto quello".

Hai vissuto dei derby in Argentina, ora lo vivrai a Milano

Conosco le emozioni che si provano in campo. L'ambiente che si respira dall'esterno è bellissimo ma da dentro è pazzesco. So che sentirò grande rivalità, ho visto tanti derby italiani in Argentina.