Calciomercato Roma, Schick: "Mi pesa il prezzo del cartellino. Juventus? Ecco come è andata"

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Patrick Schick (getty)

L'attaccante giallorosso è tornato sull'estate del suo trasferimento in giallorosso: "La Juve non ha dato il via libera all'operazione dopo le visite, ho anche pensato di restare alla Samp. Su di me pure il Borussia Dortmund, ma volevo l'Italia". Oggi la Roma: "Mi hanno dato fiducia, adesso sto bene. Il prezzo del cartellino un peso in più, ma so che dietro l'angolo mi aspetta il meglio"

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Con la Roma ancora stenta a decollare, ma Patrick Schick ha tutta la fiducia del suo allenatore. Di Francesco lo sostiene, lui per ora risponde con i gol in nazionale, in attesa di scoppiare definitivamente in giallorosso. L’impatto difficile con la realtà romana è stato dovuto anche all’infortunio che lo aveva tenuto fuori per diverso tempo un anno e mezzo, al momento della decisione di lasciare la Sampdoria. Proprio riguardo a quelle settimane l’attaccante ha raccontato al sito ceco Hattrick, svelando anche dei retroscena interessanti, a cominciare da quelli relativi al dietrofront della Juventus: “La dirigenza della Juve non ha dato il via libera al trasferimento dopo le visite mediche - ha spiegato - Ero indeciso e rimanere alla Sampdoria per un altro anno o accettare l'offerta di altre squadre. Alla fine mi sono trasferito alla Roma. Adesso sto bene, è tutto risolto. Anche perché nessun club prenderebbe un giocatore se non fosse al 100%, figuriamoci una grande squadra come la Roma. Ho sostenuto le visite mediche con i giallorossi due mesi dopo, dopo un periodo di tranquillità assoluta. Volevo solo andare in vacanza e rilassarmi: ho seguito una dieta e fatto alcuni esercizi e sono migliorato molto, ottenendo dunque la conferma da parte della Roma”.

"Il peggio è alle spalle, ora posso dare di più"

Il suo futuro, però, poteva essere ancora diverso. Non Samp, non Juve, non Roma ma Borussia Dortmund, uno dei club che più erano stati vicini a Schick: “Sì, quella del Borussia Dortmund era una delle offerte arrivate alla Sampdoria - ha ammesso l’attaccante ceco - Ma volevo restare in Italia: qui mi sono ambientato, ho imparato la lingua, e quindi Roma è stata la mia scelta definitiva”.  Il suo avvio complicato è dovuto forse anche dalla responsabilità legata all’elevato prezzo del suo cartellino, pagato 42 milioni: “Non ho deciso io il mio valore economico - ha continuato - Sicuramente è una pressione in più, ma che ho superato. So di avere molte responsabilità, ma è giusto che sia così. Sono in un grande club ed è giusto che ci sia questo tipo di pressione, come c'è ovunque. Il momento peggiore è alle spalle, spero che dietro l'angolo mi aspetti il meglio”, ha concluso.