Classiche del Nord, Bennati 2° alla Gand dietro a Boonen

Ciclismo
Il belga Tom Boonen trionfa allo sprint nella Gand-Wevelgem (Getty)
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Il belga Tom Boonen ha vinto allo sprint la Gand-Wevelgem, la prima delle grandi classiche del nord. Al secondo posto il nostro Daniele, terzo l'americano Tyler Farrar. Per l'Italia del pedale prosegue la lunga astinenza, tra una settimana il Fiandre

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Il belga Tom Boonen ha vinto allo sprint la Gand-Wevelgem, la prima delle grandi classiche del nord. Al secondo posto il nostro Daniele Bennati, terzo l'americano Tyler Farrar.

Il belga oggi ha regalato a se stesso la secondo vittoria stagionale (tappa al Giro del Qatar). Bravo e sfortunato in questo inizio di stagione Bennati, che con quello di oggi ha portato a cinque i suoi secondi posti. Per l'Italia del pedale prosegue la lunga astinenza con le classiche: dal Lombardia 2008, non vinciamo una gara importante.

Ci sarà dunque da divertirsi, tra una settimana, al Giro delle Fiandre. Se Fabian Cancellara corre come un treno, Tom Boonen non va certo come una lumaca. L'ex iridato belga della Quick Step risponde subito all'olimpionico svizzero, che ieri aveva impressionato al Gp di Harelbeke, e vince con una gran volata la 73esima edizione della Gand-Wevelgem, classica belga di 205 chilometri adattatasi, negli anni, alle esigenze degli sprinter.

Boonen, che si era imposto su queste strade già nel 2004, era il grande favorito dei bookmakers ma si era presentato al via con il broncio per non essere stato allineato all'Harelbeke, magari per centrare il pokerissimo. La sua gara, poi, ha rischiato di essere compromessa ai -75 dall'arrivo, quando è rimasto coinvolto in una caduta e aveva atteso la sua ammiraglia per oltre due minuti. Per fortuna l'andatura del gruppo non era granché elevato ed è rientrato con scioltezza, non pagando così quei problemi meccanici patita anche (e senza conseguenze) da Cavendish e Gilbert, due grandi delusioni di questo primo 'assaggio' della Campagna del Nord.

Alle spalle di Boonen si piazza l'aretino Daniele Bennati (Leopard-Trek), al suo quinto secondo posto della stagione, una sorta di maledizione che non riesce ad esorcizzare. Completa il podio un'altra ruota veloce come l'americano Tyler Farrer (Garmin). Sprint doveva essere e sprint è stato, anche se si è fatto il possibile per evitarlo. La prima fuga di un certo peso la organizzava il campione di Francia Voeckler assieme al connazionale Zingle, al belga Van Vooren e agli olandesi Schmitz e Timmer, che ben presto rinunciavano all'azione.

Voeckler restava solo sul Kemmel, l'asperità più nota e difficile da affrontare con il suo tratto in pavé, ma da dietro il gruppo chiudeva puntuale. Ecco allora, ai -38 dalla fine, mettersi in mostra il talento pure ma ancora grezzo di Peter Sagan: il 21enne sloveno della Liquigas-Cannondale scappa ancora sul punto più duro della corsa e si porta appresso il polacco e compagno di squadra Bodnar assieme ad una vecchia volpe come Chavanel, che lavora per Boonen, ed il britannico Stannard (Sky).

Quest'ultimo, dopo essere stato sempre a ruota, tenta l'allungo decisivo ai duemila metri dal traguardo ma viene risucchiato sul più bello dalle pedalate di Boonen, che regala al Belgio il 48esimo centro in questa corsa. Per l'Italbici, dunque, c'è la piazza d'onore di Bennati e poco più: come detto, ormai le grandi classiche sembrano un tabù per gli azzurri, che non vincono dal Lombardia del 2008, allora prevalse Damiano Cunego.

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