Giro, missile Ferrari a Montecatini. Battuto Cavendish

Ciclismo
Ferrari è al secondo Giro d'Italia: dopo le polemiche di Horsens, per lui è arrivato il primo successo di tappa

Il bresciano della Androni supera Chicchi e Vaitkus con una volata potente e furba al termine della tappa più lunga (255 km). Cavendish s'inceppa nel finale ed è solo quarto nella "sua" Toscana. Attardato Frank Schleck. Lo spagnolo Rodríguez resta leader

Una vittoria dopo la carambola innescata a Horsens. Roberto Ferrari (Androni-Venezuela) rende più dolce il suo secondo Giro d'Italia e conquista l'11esima frazione, grazie a una volata potente e furba. Il bresciano è uscito con grande velocità sull'ultima, difficile curva finale, ha staccato di ruota Mark Cavendish (solo quarto oggi) e ha poi superato sul traguardo l'altro italiano Francesco Chicchi (Omega Pharma) e il lituano Tomas Vaitkus (GreenEdge).

"Ci tenevo a mostrare le mie doti", ha detto Ferrari, "le tappe con finali insidiosi si adattano a me e speravo di conquistarne una: per un italiano è la soddisfazione più grande". Con Manuel Belletti (Ag2r) quinto e Giacomo Nizzolo (RadioShack) sesto, sono quattro gli italiani nelle prime sei posizioni. Sasha Modolo (Colnago) è invece caduto in uscita dall'ultima curva, per un errore di traiettoria.

La tappa più lunga, da Assisi a Montecatini per 255 km dedicati a Gino Bartali, non è stata certo la più movimentata. In assenza di salite impegnative, l'andatura è stata a lungo poco più che turistica e le squadre dei velocisti hanno avuto vita facile a controllare la corsa.

Il finale è stato però indigesto a Frank Schleck: il lussemburghese si è staccato in discesa a 10 km dalla fine e ha perso 46" da tutti i migliori. Rodríguez è arrivato invece nel primo gruppo e resta in rosa.

LA CRONACA - La fuga di giornata parte al km 14. Ad animarla Adrián Sáez (Euskaltel-Euskadi), Michael Delage (FDJ-BigMat), Olivier Kaisen (Lotto-Belisol), Stefan Denifl (Vacansoleil) e l'italiano Manuele Boaro (Saxo Bank). Ma cinque corridori sono troppo pochi per sperare di sopravvivere 240 km al vento, con i velocisti più forti affamati dopo qualche giorno di digiuno.

Così il vantaggio non supera mai i 5 minuti, il gruppo tiene a lungo i fuggitivi a distanza di pochi secondi e finisce per riprenderli quasi troppo presto, a 30 dall'arrivo. L'ultimo a resistere è proprio Boaro: il veneto, 4° nella cronometro di Herning, sfrutta le proprie doti da passista e ci prova in solitaria, inseguito dal solo Sáez.

Il gruppo, sempre con il Team Sky a tirare, lascia dapprima un po' di spazio all'italiano della Saxo Bank. Poi alza decisamente il ritmo, riprende Sáez a 22 km dall'arrivo e anche Boaro poco dopo il primo passaggio sul traguardio, a 13 km dalla fine.

Così è la breve salita di Vico (3 km a 5,5% di pendenza) a stuzzicare la fantasia degli attaccanti. Ci prova soprattutto Giovanni Visconti, che se ne va insieme a Oscar Gatto, Angel Vicioso e Damiano Caruso. I quattro scollinano con qualche metro di vantaggio, ma in discesa vengono raggiunti da Roman Kreuziger e Michele Scarponi, che provano un attacco a sorpresa. Con due uomini di classifica nella fuga, nessuno tira più e il tentativo fallisce.

Cavendish ha superato l'ascesa senza problemi ed è il Team Sky, a 7 km dall'arrivo, a riprendere con decisione la testa del plotone. La squadra inglese deve anche fronteggiare un attacco di Alessandro Ballan ai -2, ma porta il campione del mondo in ottima posizione.

Cavendish però s'inceppa proprio negli ultimi metri. Nell'ultima curva il suo apripista Geraint Thomas esita un attimo di troppo, ma soprattutto il campione del mondo non riesce a scattare come nel giorni migliori. Viene così superato prima da Tomas Vaitkus, poi da Ferrari: l'italiano ha lo spunto migliore, supera di slancio il lituano della GreenEdge e resiste al rientro di Chicchi.

MAGLIA ROSSA - Cavendish e il Team Sky possono comunque consolarsi con la maglia rossa. L'australiano Goss, ancora alle prese con i postumi della caduta di Frosinone, ha dovuto rinunciare a disputare la volata ed è arrivato nelle retrovie. Con i 15 punti conquistati, l'inglese ha potuto togliergli la leadership nella classifica a punti, che ora guida con 77 punti, contro i 65 del rivale.

MISTERO SCHLECK - La debacle odierna di Frank Schleck, dopo i secondi persi ieri verso Assisi, ha portato il lussemburghese in 23esima posizione a 2'11" da Rodríguez. L'uomo di classifica della RadioShack aveva ben figurato a Rocca di Cambio, nel giorno della vittoria di Tiralongo, e sembrava più in forma del previsto. Almeno prima delle prestazioni poco brillanti degli ultimi due giorni. A spiegare il mistero ci ha provato il giornalista lussemburghese Joe Geimer sul proprio profilo Twitter: secondo Geimer, Schleck sarebbe caduto nella tappa di ieri, dopo soli 5 km, e da allora soffrirebbe di dolori alla schiena.

Ordine d'arrivo dell'11esima tappa, Assisi-Montecatini, di 255 km
1. Roberto Ferrari (Androni-Giocattoli) in 6:49:05
2. Francesco Chicchi (Omega Pharma-Quick Step) s.t.
3. Tomas Vaitkus (Orica-GReenEDGE) s.t.
4. Mark Cavendish (Sky) s.t.
5. Manuel Belletti (Ag2r) s.t.
6. Giacomo Nizzolo (RadioShack-Nissan) s.t.
7. Daniel Schorn (Team NetApp) s.t.
8. Arnaud Démare (FDJ-BigMat) s.t.
9. Danilo Wyss (BMC) s.t.
10. Geoffrey Soupe (FDJ-BigMat) s.t.

Classifica generale provvisoria
1. Joaquim Rodríguez (Katusha) in 40:27:34
2. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 17"
3. Paolo Tiralongo (Astana) a 32"
4. Roman Kreuziger (Astana) a 52"
5. Beñat Intxausti (Movistar Team) a 52"
6. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 57"
7. Damiano Caruso (Liquigas-Cannondale) a 1'02"
8. Dario Cataldo (Omega Pharma-Quick Step) a 1'03"
9. Eros Capecchi (Liquigas-Cannondale) a 1'09"
10. Rigoberto Urán (Sky) a 1'10"