Scarponi e Aru, i due vice-Nibali all'attacco del Giro

Ciclismo
A sinistra Michele Scarponi, a destra Fabio Aru: per loro il compito durissimo di non far rimpiangere Nibali (foto Watson)
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GIRO D'ITALIA -4. Uno 34 anni, l'altro 23, entrambi i capitani dell'Astana sanno volare in salita, quando la gamba è quella giusta. Possono unire le forze e sorprendere i grandi favoriti. Per Scarponi sarebbe il bis del successo "a tavolino" del 2011

di Stefano Rizzato

Il "vecchietto" e il giovane. L’ex vincitore e il nuovo talento italiano delle salite. Fianco a fianco, nella stessa squadra, per di più quella di Vincenzo Nibali, trionfatore lo scorso anno. È lo strano destino delle due punte dell’Astana al Giro, chiamate a lasciare accesa la speranza di tenere ancora in Italia la maglia rosa. Chiariamolo subito, però: per i due vale un po' il discorso fatto per Ivan Basso. Quintana, Rodriguez, Evans e Uran sembrano nettamente più avanti e più favoriti. Ma loro - sfruttando la superiorità numerica - possono sorprenderli se troveranno la tattica perfetta, magari tutta all'attacco.

Il vincitore "a tavolino" del 2011 e l'emergente delle salite
Il rapporto di Michele Scarponi con il Giro è di quelli speciali. Il marchigiano esordì nel 2002 con la Domina Vacanze e un 18esimo posto finale, al primo tentativo. Poi è 16esimo nel 2003, 47esimo nel 2005, ritirato nel 2006, 31esimo nel 2009 (ma con due vittorie di tappa), quarto nel 2010, primo nel 2011 (dopo la squalifica di Contador), ancora quarto nel 2012 e nel 2013. Una sequenza che parla di un corridore regolare, ma cui l'acuto - al di là delle squalifice degli avversari - è riuscito una sola volta. I suoi 34 anni non sono troppi per riprovarci, ma servirà la condizione di quel famoso 2011.

Il suo compagno di squadra Aru ne ha invece 23, di anni ed è al suo secondo Giro. Il primo, lo scorso anno, l'ha chiuso in crescendo, come raramente succede a un novellino e come invece capita ai predestinati. E di un predestinato della salita parlano tanti addetti ai lavori, impressionati dalla facilità del sardo dell'Astana. Uno che tra i dilettanti ha raccolto tante soddisfazioni, a partire dai due giri della Valle d'Aosta - da sempre roba per scalatori - consecutivi. Partirà più coperto rispetto a Scarponi, ma strada facendo potrebbe conquistarsi i gradi da capitano in solitaria. Vedremo.

Appaiati già al Trentino, ma a secco di vittorie
Ottavo Scarponi, settimo Aru. Nella corsa che è stata per loro l'ultimo tassello verso il Giro, i due dell'Astana hanno fatto gara parallela, chiudendo entrambi fuori dalla top-5. Per il marchigiano quest'anno c'è stato anche un nono posto alla Tirreno-Adriatico e alla Vuelta a Andalucia. Per Aru nessun piazzamento tra i 10, Trentino a parte. Si sono concentrati solo sul Giro o sono troppo lontani dalla forma ottimale?

Un incrocio di generazioni
Gli undici anni di differenza tra i due capitani dell'Astana generano strani incroci. Nel 2005, mentre Scarponi affrontava la sua quarta stagione tra i professionisti, Aru inforcava per la prima volta - in modo competitivo - una bici da mountain bike. Prima giocava a tennis e calcio e solo nel 2008 ha iniziato anche ad andare su strada. Il suo talento era però così evidente che tutte le tappe successive sono state bruciate.