Mondiali, il percorso dice volata. Ma occhio agli attaccanti

Ciclismo

Stefano Rizzato

Lo strappo davanti al castello di Ponferrada sarà una delle poche salite presenti sul percorso iridato (Getty)
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La maglia iridata si deciderà su un circuito di 18,2 km da fare 14 volte. Ad ogni giro due salite, non certo proibitive, e lo sprint di una trentina di atleti è lo scenario più probabile. Ma uomini come Cancellara, Gerrans o Nibali possono fare l'impresa

Trentanove, uno, trentasei, quindici. Per provare a immaginare cosa succederà nella prova regina - quella maschile in linea - dei Mondiali di Ponferrada, bisogna partire da questi numeri. Sono i numeri dei corridori presenti nel gruppo che si è giocato l'oro nelle gare già disputate sul circuito iridato. Quattro prove e solo una volta c'è stata una fuga vincente:  nella gara Under23 maschile, con il norvegese Bystrom a fare il vuoto e precedere, di pochi metri, un gruppone di 41 unità.

Un circuito poco selettivo - La settimana iridata ha insomma confermato quello che già si sapeva: i 18,2 km del circuito di Ponferrada sono poco selettivi e piuttosto gentili con i velocisti. Nibali e colleghi dovranno farne 14 giri, per totali 254,8 km. Ben più di tutte le altre gare disputate fin qui, femminili e giovanili. Il fattore lunghezza peserà, ma ci saranno anche squadre più organizzate e - diciamolo subito - l'arrivo di un gruppo di una trentina abbondante di corridori resta lo scenario più probabile.


Le salite - Il dislivello totale sarà di 4.284 metri, spalmati nel corso dei 14 giri. Ad ogni tornata i corridori affronteranno, dopo tre chilometri, uno strappo di 400 metri all'8% massimo di pendenza, davanti al Castello dei Templari. Poca cosa. La prima salita vera arriva poco dopo, dai 5 ai 10 km, quella di Confederacion: un tratto di due chilometri al 5/6 per cento di pendenza media, su una strada larga e che sale in modo costante, poi altri tre chilometri meno esigenti. Nemmeno due chilometri di discesa e si risale per l'ascesa di Mirador. Più breve e secca: 1.100 metri con pendenze di nuovo fino all'8 per cento. È questo l'ideale trampolino per chi vuole attaccare all'ultimo giro, perché in cima mancherà poco: tre chilometri di discesa e due di pianura.



Un'impresa da Cancellara
- Proprio la conformazione del percorso può essere l'unico vero "assist" per chi avrà voglia di attaccare. Il profilo da Mondiale, del corridore che potrebbe riuscire a seminare i velocisti, è quello di un corridore scattante in salita, ma anche potente e capace di tenere alte velocità quando la strada sale. Ma dovrà essere anche bravo in discesa, per spianare gli ultimi tre chilometri all'ingiù ed evitare il rientro del gruppo. Ovvio che molto conterà la tattica tra le varie squadre, ma sulla carta sono Gerrans, Cancellara, Sagan e anche Nibali i candidati a un'impresa del genere.