Vuelta: sfida Froome-Contador e Quintana spera

Ciclismo
Al centro Fabio Aru, vincitore della Vuelta 2015
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Parte dalla Galizia il 71° Giro di Spagna, 21 tappe (12 in salita, due a cronometro) e 3277 km da sabato 20 agosto a domenica 11 settembre. Favorito il britannico del Team Sky, assente il il vincitore 2015, Fabio Aru

In 21 tappe, da sabato 20 agosto a domenica 11 settembre, si deciderà la 71/a Vuelta di Spagna, che completa il trittico delle grandi corse a tappe, dopo il Giro d'Italia a maggio e il Tour de France a luglio. E si deciderà anche il nome del successore dell'azzurro Fabio Aru, ultimo trionfatore della corsa spagnola, un anno fa, a Madrid.


Il via dalla Galizia, l'arrivo a Madrid dopo 3.277,3 chilometri di battaglia sui pedali, suddivisi in 3.208,9 di corsa in linea (19 frazioni) e 68,4 km a cronometro (una a squadre, un'altra individuale). Le tappe in salita saranno 12, cinque delle quali di alta montagna. In tutto i corridori dovranno affrontare 51 asperità, delle quali un paio nel finale delle tappe pianeggianti. Come da regolamento dell'Unione ciclistica internazionale, stilato per i grandi giri a tappe, saranno due i giorni di riposo: martedì 30 agosto e martedì 6 settembre 2016. Anche quest'anno saranno concessi abbuoni in classifica generale individuale per i primi tre piazzati nei traguardi di tappa (10", 6" e 4"), oltre a quelli dei vari traguardi intermedi (3", 2" e 1"). La lunghezza media complessiva di ciascuna tappa è di 156,1 chilometri.

La località di Ourense terme ospiterà il villaggio di partenza e le strade del nord compileranno le prime classifiche generali. Fin da subito la Vuelta edizione 2016 comincerà a salire e a mietere vittime, le opportunità per i velocisti saranno davvero poche, la lotta per aggiudicarsi lo sprint si prevede serrata.


L'uomo da battere sarà Chris Froome, il britannico del Team Sky che ha già vinto per tre volte il Tour e che punta alla doppietta sulle strade di Francia e Spagna, impresa che non riesce a nessuno dal 1978: l'ultimo fuoriclasse in grado di indossare definitivamente la maillot jaune e la camiseta amarilla fu il francese Bernard Hinault, uno dei pochi corridori ad avere vinto in carriera tutti e tre i grandi giri. Sarebbe stato il percorso ideale per Aru, invece Froome dovrà fare attenzione ad Alberto Contador.

Da tenere d'occhio anche il colombiano Nairo Quintana, uscito solo con un podio dal Tour, e l'highlander Alejandro Valverde, sempre in grado di offrire performance importanti. Fra gli outsider Esteban Chaves, colombiano come Quintana, che si è rivelato al Giro d'Italia dopo essere messo in mostra al Lombardia e all'Abu Dhabi tour; l'olandese Steven Kruijswijk, i francesi Warren Barguil e Pierre Roger Latour, compagno di squadra di Jean-Christophe Peraud, che al Tour si è piazzato al secondo posto.