Giro di Lombardia, Vincenzo Nibali: 5 motivi per credere nel bis

Ciclismo
Vincenzo Nibali, ciclista della Bahrain Merida, soprannominato lo "Squalo dello Stretto" (foto getty)
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Arriva l’ultima classica dell’anno. Ultima occasione per mettere una firma importante nella stagione 2017. Ci vuole provare Vincenzo Nibali, che il Giro di Lombardia lo conosce bene. Su questo stesso percorso ha vinto e dato spettacolo nel 2015, ora vuole ripetersi. Impresa difficile, ma vale la pena crederci: ecco perché

Con un podio al Giro d'Italia e uno alla Vuelta di Spagna, la stagione non è certo da salvare. Ma Vincenzo Nibali si aspettava forse di fare meglio, battuto da Dumoulin in Italia e da Froome nella corsa iberica. Il Giro di Lombardia offre al siciliano l’opportunità di mettere la ciliegina su un anno non eccezionale, ma positivo. Il capitano della Bahrain è a caccia della sua seconda classica monumento in carriera, dopo aver trionfato nel 2015 proprio nel Lombardia, su un tracciato che ricalca quello di sabato 7 ottobre. Partenza da Bergamo, arrivo a Como dopo 247 km, il Muro di Sormano a 50 km dal traguardo, le salite del Civiglio e di San Fermo della Battaglia dentro il cartello dei -20. L’anno scorso, in un percorso differente, a imporsi era stato Esteban Chaves, superando Diego Rosa e Rigoberto Uran. I colombiani, dopo la delusione di Bergen, qui avranno carte migliori da giocare, non solo con Uran ma magari anche con Quintana, reduce da una stagione deludente, lui sì. Ci saranno i vincitori della Milano-Sanremo e del Giro delle Fiandre, rispettivamente Michał Kwiatkowski e Philippe Gilbert. Tra gli avversari di cui non fidarsi ovviamente Tom Dumoulin, che nelle corse di un giorno non ha ancora brillato, ma potrebbe iniziare proprio questa settimana. Ci saranno anche Fabio Aru, Daniel Martin, Ilnur Zakarin, Alaphilippe, Landa e Poels. Sono in tanti a voler mettere le mani sul Lombardia. Ecco perché a riuscirci, però, potrebbe essere Nibali.

1) La squadra

Nell’avvicinamento al Giro di Lombardia la Bahrain Merida ha dato dimostrazione di una condizione eccellente. Gli avversari nel Giro dell’Emilia e nella Tre Valli Varesine non sono gli stessi del Tour de France, è vero. Bisogna anche dire però che è tornato il miglior Giovanni Visconti, insieme a lui ottimi segnali anche da Franco Pellizzotti. In questa stagione, probabilmente, Vincenzo Nibali non li ha mai avuti entrambi contemporaneamente al top della condizione fisica. Al Lombardia potrebbe succedere, e non sarebbe un vantaggio da poco.

2) La statistica

Il siciliano della Bahrain correrà con le attenzioni di tutto il gruppo. Oltre allo stato di forma, alla conoscenza del percorso e al palmarès, anche i numeri suggeriscono il raggiungimento di un buon risultato da parte di Nibali. Dal 2010, lo "Squalo" ha sempre ottenuto la Top 10 in almeno una classica monumento negli anni in cui non è riuscito a vincere un grande giro. Nel 2011 sono arrivati gli ottavi posti nella Milano-Sanremo e nella Liegi-Bastogne-Liegi, l’anno successivo nelle stesse corse un terzo e un secondo posto. Nel 2015, dopo la squalifica dalla Vuelta, ecco il successo al Giro di Lombardia. Quest’anno nessun grande giro e ancora nessun risultato degno di nota nelle monumento.

3) Gli avversari

Nibali dovrà come sempre stare attentissimo alla Sky, che probabilmente manderà ai nastri di partenza Landa, Poels, Rosa e Kwiatkowski (quasi sicuramente ci sarà anche Moscon). Diego Rosa l’anno scorso ha chiuso secondo dietro Chaves, ma nelle tappe di avvicinamento al Lombardia non è sembrato in condizione straripante. Kwiatkowski è uno dei favoriti d’obbligo, ma alla Tre Valli Varesine non si è fatto vedere. Assente è stato anche Nairo Quintana, mentre Tom Dumoulin ha dato segnali incoraggianti. Vincenzo Nibali sabato dovrà vedersela con loro e con Alaphilippe, Uran, Gilbert, Daniel Martin, Henao, Teuns, Roche e il nostro Fabio Aru. Un cast di sfidanti di primo livello. Ma, tra tutti loro, chi ha pedalato meglio da Bergen in poi è stato proprio il siciliano della Bahrain. 

4) Il percorso

Il Giro di Lombardia non ha più segreti per Nibali, che negli anni ha affinato il suo feeling con la corsa. Nel 2010 ha chiuso quinto, nonostante una caduta in discesa che gli ha impedito di giocarsela fino in fondo. L’anno successivo ha provato a infiammare la gara, attaccando da lontanissimo e finendo per venire ripreso (al traguardo è giunto in quarantesima posizione). L’affermazione del 2015 è nata da un attacco spettacolare nella discesa del Civiglio. In quella picchiata, Nibali aveva dato dimostrazione di aver studiato ogni singola curva. Il percorso di questa edizione ricalca quasi alla perfezione quello di due anni fa.

5) Lo stato di forma

Lo "Squalo dello Stretto" ha mandato segnali chiari, sia nel Giro dell’Emilia che nella Tre Valli Varesine. All’Emilia ha dato il via libera a Giovanni Visconti, scortando la vittoria del compagno di squadra e chiudendo secondo per la doppietta Bahrain. Nella Tre Valli Varesine ha attaccato, dimostrando grande leggerezza in salita. L’unico a resistere è stato Pinot, la coppia è stata poi raggiunta da Geniez che l’ha spuntata in volata. Non roba da mani nei capelli, anche perché non si trattava di corse di primo livello, ma le gambe rispondono e si vede.