Ciclismo, Mondiali uomini elite: vince Valverde, 5° l'azzurro Moscon

Alejandro Valverde ha vinto la prova Elite maschile del Mondiale di ciclismo su strada che si è conclusa a Innsbruck (Austria). Lo spagnolo ha preceduto, in uno sprint ristretto, il francese Romain Bardet, secondo, e il canadese Michael Woods, terzo. Quarto l'olandese Tom Dumoulin, 5° l'italiano Gianni Moscon

LA FORZA DI VALVERDE, MAGLIA IRIDATA A 38 ANNI

Alejandro Valverde vince la prova Elite maschile del Mondiale di ciclismo su strada che si è conclusa a Innsbruck, in Austria. Lo spagnolo ha preceduto, in uno sprint a 4, il francese Romain Bardet e il canadese Michael Woods. Quarto l'olandese Tom Dumoulin, 5° e primo degli italiani il trentino Gianni Moscon, staccato di 13" dal gruppetto, che si è giocato la maglia iridata fino a pochi chilometri dal traguardo. Niente da fare per Vincenzo Nibali e per Julian Alaphilippe, il super favorito della vigilia. Più scontata la "resa" del campione in carica Peter Sagan in un tracciato che non era certamente adatto alle sue caratteristiche, sfuma così per lo slovacco il sogno del poker iridato. 

Ma l'Italia di Cassani non ha assolutamente niente da rimproverarsi, il lavoro dei gregari è stato commovente fino all'ultimo giro del tracciato, con Brambilla e Caruso che hanno trainato i capitani Nibali e Moscon a giocarsi le loro chance nella tornata conclusiva, la più dura, il giro infernale, la Höttinger Höll, lunga 2.800 metri, una pendenza media del 13% con una punta del 28: lo strappo di Gramartboden. È in questo tratto che Valverde, Bardet e Woods hanno fatto la differenza, poi ripresi da Dumoulin per la volata che ha visto trionfare il 38enne iberico. 

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El Imbatido - com'è soprannominato Valverde - in carriera ha vinto cinque edizioni (record) della Freccia Vallone, quattro della Liegi-Bastogne-Liegi, oltre a una tappa al Giro d'Italia, quattro al Tour de France e undici alla Vuelta a España, giungendo sul podio di tutti e tre i grandi Giri, sfiorando in più occasioni il successo sulla prova in linea dei campionati del mondo: due secondi (nel 2003 e 2005) e quattro terzi posti (nel 2006, 2012, 2013 e 2014) prima del trionfo di Innsbruck. 

Resta la delusione per Nibali, ma i dubbi sulla sua condizione era tanti: appena due mesi fa era stato operato a una vertebra toracica per l'assurda frattura che l'aveva costretto al ritiro sull'Alpe d'Huez, "investito" da un tifoso (dalla tracolla della sua macchinetta fotografica). Un plauso a tutti gli azzurri, Brambilla e Caruso, ma anche a Franco Pellizotti, Alessandro De Marchi, Domenico Pozzovivo e Dario Cataldo che hanno provato a riportare il titolo iridato in Italia a 10 anni di distanza dall'ultima volta, dalla doppietta Ballan-Cunego di Varese 2008. Peccato.