Felice Gimondi: l'ultimo saluto alla camera ardente, martedì i funerali

Ciclismo

A Paladina, in provincia di Bergamo, è stata allestita la camera ardente per dare l’ultimo saluto al campione scomparso a 76 anni in Sicilia lo scorso weekend. Tanti gli amici presenti, dagli ex colleghi ai rivali di grandi battaglie, mentre il sindaco Gori promette: “Faremo un monumento a Bergamo dedicato a lui”

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Il feretro di Felice Gimondi, storico campione e uno dei più grandi sportivi azzurri, morto lo scorso 16 agosto a Giardini Naxos in Sicilia mentre stava facendo il bagno, è ritornato nella sua Paladina. Un arrivo nella tarda serata di domenica nella provincia di Bergamo, dopo aver idealmente completato il suo ultimo giro d’Italia. Una risalita da sud a nord, come spesso gli era capitato in sella in carriera negli anni ’60 e ’70. La camera ardente, allestita nella chiesetta adiacente alla chiesa parrocchiale, è stata aperta già nella prima mattinata e da subito riempita dall’affetto di amici, parenti, ex-compagni e soprattutto dalla gente comune. La figlia Norma ha sottolineato come suo padre abbia insegnato ad amare non solo a lei, ma a tutti gli appassionati di ciclismo, mentre Claudio Corti – argento mondiale a Barcellona nel 1984 e compagno di allenamento di Gimondi – ha ricordato come pedalare al suo fianco trasmettesse delle sensazioni diverse. Martedì alle 11 i funerali a Paladina, che si prepara così ad abbracciarlo per l’ultima volta.

A Bergamo si pensa a un monumento: "Mi impegnerò per realizzarlo"

“Un monumento per ricordare Felice Gimondi, m'impegnerò per realizzarlo". Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, annuncia l'intenzione di onorare il campione scomparso qualche giorno fa, raccogliendo un'idea del giornalista Paolo Aresi, appassionato di ciclismo. "Sono convinto - prosegue Gori - che onorare Gimondi, per Bergamo, voglia dire di più che celebrarne la grandezza sportiva. Felice Gimondi ha rappresentato la migliore sintesi dei valori della nostra terra, quelli nei quali vogliamo ancora oggi ritrovarci e che desideriamo che i nostri figli facciano loro e tramandino".