Parigi-Roubaix, Colbrelli riscrive la storia sul fango: battuto allo sprint Van der Poel

CICLISMO

Alfredo Corallo

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Il bresciano, già campione d'Europa e al debutto nella Parigi-Roubaix, vince in volata la regina delle Classiche, cancellata nel 2019 e slittata da aprile a ottobre a causa della pandemia. Battuto allo sprint il favorito Van der Poel. "Ero veramente al limite, è un sogno che si avvera" le prime parole del corridore del team Bahrain Victorious. L'Italia non vinceva alla Roubaix dal 1999

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"Io lo so che non sono solo anche quando sono solo, io lo so che non sono solo. E rido, e piango. E mi fondo con il cielo e con il fango". Sull'onda - e le note - di una magica Estate italiana e una maglia Tricolore e insieme di campione d'Europa jovanottiamente "addosso", Sonny Colbrelli si candida già a volto di questo autunno caldissimo: dopo i trionfi di Imola e Trento il 31enne bresciano della Bahrain-Victorious si prende anche la Parigi-Roubaix battendo allo sprint Florian Vermeersch e il super favorito Mathieu Van der Poel, riportando un successo che all'Italia mancava da 22 anni, dalla vittoria di Andrea Tafi nel 1999. Sarà ricordata come un'edizione epica della Regina delle Classiche - cancellata nel 2019 e slittata da aprile a ottobre a causa della pandemia - perfino di più della 'solita' gara ad eliminazione diretta: un vortice di emozioni e spettacolo, cadute, pioggia e fango, appunto, protagonisti assoluti per 257 chilometri, di cui 55 di pavé. E le 'maschere' più eroiche di questa 118^ Roubaix sono italianissime: quella di Colbrelli, al debutto all'Inferno del Nord; ma anche quella di Gianni Moscon, quarto al traguardo. Perché il trentino è stato nel gruppetto di fuga dalle prime pedalate, è sopravvisssuto al durissimo e iconico Arenberg, scappando in solitudine sul Mons-en-Pévèle e sfidando pietre e pozzanghere, inseguito proprio dal fuoriclasse di Desenzano, dal belga e dall'olandese. Più forte della foratura alla ruota posteriore (ai -30, quando aveva un vantaggio di un minuto e mezzo sui battistrada), il 'trattore' della Ineos ha resistito strenuamente al ritorno del terzetto, ma si è dovuto arrendere a una quindicina di km dall'entrata nel mitico velodromo di Roubaix, un tempio del ciclismo. Al suono della campana, è scattata la volata e il capolavoro di Colbrelli, che piazza la zampata e si lascia andare a terra, stremato, scoppiando in un pianto liberatorio. "Per me è un sogno che si avvera - racconta - una leggenda. Ero veramente al limite, ma è il mio anno". È la Parigi-Roubaix, è l'Italia, bellezza! 

L'ordine d'arrivo della Parigi-Roubaix 

1) Colbrelli 6h01'57" (Ita)

2) Vermeersch (Bel)  s.t.

3) Van der Poel (Ola) s.t.

4) Moscon a 44" (Ita)

5) Lampaert (Bel) a 1’16” 

6) Laporte (Fra) s.t.

7) Van Aert (Bel) s.t.

8) Van Asbroeck (Bel) s.t.

9) Boivin (Can) s.t.

10) Haussler (Aus) s.t.

Sonny Colbrelli
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Sonny Colbrelli
Incontenibile Colbrelli, che all'arrivo ha ancora la forza per sollevare al cielo la sua bici! - ©Getty
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