Gomma-piuma, lo pneumatico della discordia
Formula 1A una settimana dall'inizio del weekend della Cina, si riaccendono le polemiche sulle gomme versione 2013, da alcuni considerate troppo morbide. La Pirelli esclude ipotesi di cambiamento prima del Gp del Barhain del 21 aprile
di Chiara Baroni
Sulla pitlane di Sepang abbiamo visto di tutto: c'è chi, tradito dall'abitudine, ha sbagliato piazzola di sosta; c'è chi è stato rincorso dai meccanici coi bulloni non ancora avvitati e chi non è nemmeno riuscito a farsi montare le gomme; c'è chi ha rischiato lo scontro in uscita e chi l'ha fatto in entrata. Tutti bocciati. Tranne Mark Webber, promosso a pieni voti. Il suo secondo pitstop, al giro 19, è stato chiuso in 2 secondi e 5 centesimi, nuovo record mondiale. La Redbull ne ha dato grande risalto, un po' per dimenticare il passato, gli screzi con Vettel, un po' per allontanare il futuro, le voci di un possibile approdo dell'australiano nella Le Mans Series con la Porsche.
Un sotituto in realtà pare già essere già stato individuato, ma Dietrich Mateschitz, abituato a volare incontro ai cambiamenti, non ha perso tempo e ha già individuato in Raikkonen il sostituto ideale, ma l'unico cambio che in questo momento si augurano in casa Red Bull è quello delle gomme.
Guardate in che condizioni erano quelle di Webber al traguardo di Sepang. La mescola sarà anche performante, ma si logora troppo velocemente. Critica, questa, mossa fin dai test di Barcellona, anche dalla Mercedes, ma che non trova tutti concordi. Per la Ferrari è eccessiva: meglio concentrarsi sul pacchetto di modifiche alla vetture che su pneumatici ancora da scoprire. Alla Lotus invece le gomme vanno bene così come sono.
La Pirelli, che per le nuove mescole ha seguito le indicazioni di chi organizza il campionato, non puo' inseguire i desideri particolari dei team: ogni anno qualcuno avanza riserve sulle gomme perché non riesce a usarle da subito come vorrebbe. Ma è solo questione di tempo. E di abitudine.
Sulla pitlane di Sepang abbiamo visto di tutto: c'è chi, tradito dall'abitudine, ha sbagliato piazzola di sosta; c'è chi è stato rincorso dai meccanici coi bulloni non ancora avvitati e chi non è nemmeno riuscito a farsi montare le gomme; c'è chi ha rischiato lo scontro in uscita e chi l'ha fatto in entrata. Tutti bocciati. Tranne Mark Webber, promosso a pieni voti. Il suo secondo pitstop, al giro 19, è stato chiuso in 2 secondi e 5 centesimi, nuovo record mondiale. La Redbull ne ha dato grande risalto, un po' per dimenticare il passato, gli screzi con Vettel, un po' per allontanare il futuro, le voci di un possibile approdo dell'australiano nella Le Mans Series con la Porsche.
Un sotituto in realtà pare già essere già stato individuato, ma Dietrich Mateschitz, abituato a volare incontro ai cambiamenti, non ha perso tempo e ha già individuato in Raikkonen il sostituto ideale, ma l'unico cambio che in questo momento si augurano in casa Red Bull è quello delle gomme.
Guardate in che condizioni erano quelle di Webber al traguardo di Sepang. La mescola sarà anche performante, ma si logora troppo velocemente. Critica, questa, mossa fin dai test di Barcellona, anche dalla Mercedes, ma che non trova tutti concordi. Per la Ferrari è eccessiva: meglio concentrarsi sul pacchetto di modifiche alla vetture che su pneumatici ancora da scoprire. Alla Lotus invece le gomme vanno bene così come sono.
La Pirelli, che per le nuove mescole ha seguito le indicazioni di chi organizza il campionato, non puo' inseguire i desideri particolari dei team: ogni anno qualcuno avanza riserve sulle gomme perché non riesce a usarle da subito come vorrebbe. Ma è solo questione di tempo. E di abitudine.