Da Barrichello a Webber, l'importanza dei 'numeri secondi'
Formula 1Nella storia della Formula 1, per vincere il Mondiale costruttori è necessario l'apporto di entrambi i piloti. Scopriamo quanto hanno inciso le seconde guide negli ultimi trionfi di Red Bull e Ferrari
di Claudio Barbieri
Non chiamateli numeri 2, altrimenti si arrabbiano. Da Barrichello a Webber, nessun pilota di Formula 1 ha mai voluto essere considerato la seconda scelta del proprio team. Ma quando si hanno al proprio fianco fuoriclasse del calibro di Michael Schumacher, Fernando Alonso o Sebastian Vettel, è normale che il gioco di squadra favorisca sempre la stella.
Non per questo però l'apporto della seconda guida è meno importante. Se il capitano gioca per sè e per il titolo piloti, il 'gregario' porta punti fondamentali per l'altro grande obiettivo stagionale: il Mondiale costruttori.
Analizzando gli ultimi 10 campionati infatti, si evince come il numero 2 del team abbia quasi sempre dato un apporto superiore al 40% del fatturato totale della scuderia. Come dire, senza un valido supporto, nemmeno il più talentuoso dei fuoriclasse avrebbe portato il titolo ai box.
2012: Red Bull (460 punti – Vettel 281, Webber 179 ovvero il 38%)
2011: Red Bull (650 punti - Vettel 392, Webber 258 ovvero il 40%)
2010: Red Bull (498 punti - Vettel 256, Webber 242 ovvero il 49%)
2009: Brawn (172.5 punti – Button 95, Barrichello 77 ovvero il 45%)
2008: Ferrari (172 punti – Massa 97, Raikkonen 75 ovvero il 44%)
2007: Ferrari (204 punti – Raikkonen 110, Massa 94 ovvero il 46%)
2006: Renault (206 punti – Alonso 134, Fisichella 72 ovvero il 35%)
2005: Renault (191 punti – Alonso 133, Fisichella 58 ovvero il 30%)
2004: Ferrari (262 punti – Schumacher 148, Barrichello 114 ovvero il 43%)
2003: Ferrari (158 punti - Schumacher 93, Barrichello 65 ovvero il 41%)
Lo specialista è Rubens Barrichello, cinque Mondiali costruttori in Ferrari (2000-04), bissati da quello del 2009 in Brawn GP.
Webber, nonostante le scaramucce con Vettel, è stato fondamentale nella vittoria degli ultimi tre titoli. Supporto che invece è mancato a Fernando Alonso, con Felipe Massa assente ingiustificato negli ultimi tre campionati, ma in piena ripresa. Gli stessi Perez (McLaren) e Rosberg (Mercedes) dovranno fare punti per far tornare i propri team ai fasti del passato.
Andando a ritroso nel tempo, si trovano veri e propri esperti in materia, come Gerhard Berger (due Mondiali costruttori nel 1990 e 1991 come scudiero di Senna) o Riccardo Patrese (iridato nel 1992 con la Williams). Segno che per vincere il campionato costruttori, l'importanza dei numeri secondi è probabilmente maggiore di quella dei 'numeri primi'.
Non chiamateli numeri 2, altrimenti si arrabbiano. Da Barrichello a Webber, nessun pilota di Formula 1 ha mai voluto essere considerato la seconda scelta del proprio team. Ma quando si hanno al proprio fianco fuoriclasse del calibro di Michael Schumacher, Fernando Alonso o Sebastian Vettel, è normale che il gioco di squadra favorisca sempre la stella.
Non per questo però l'apporto della seconda guida è meno importante. Se il capitano gioca per sè e per il titolo piloti, il 'gregario' porta punti fondamentali per l'altro grande obiettivo stagionale: il Mondiale costruttori.
Analizzando gli ultimi 10 campionati infatti, si evince come il numero 2 del team abbia quasi sempre dato un apporto superiore al 40% del fatturato totale della scuderia. Come dire, senza un valido supporto, nemmeno il più talentuoso dei fuoriclasse avrebbe portato il titolo ai box.
2012: Red Bull (460 punti – Vettel 281, Webber 179 ovvero il 38%)
2011: Red Bull (650 punti - Vettel 392, Webber 258 ovvero il 40%)
2010: Red Bull (498 punti - Vettel 256, Webber 242 ovvero il 49%)
2009: Brawn (172.5 punti – Button 95, Barrichello 77 ovvero il 45%)
2008: Ferrari (172 punti – Massa 97, Raikkonen 75 ovvero il 44%)
2007: Ferrari (204 punti – Raikkonen 110, Massa 94 ovvero il 46%)
2006: Renault (206 punti – Alonso 134, Fisichella 72 ovvero il 35%)
2005: Renault (191 punti – Alonso 133, Fisichella 58 ovvero il 30%)
2004: Ferrari (262 punti – Schumacher 148, Barrichello 114 ovvero il 43%)
2003: Ferrari (158 punti - Schumacher 93, Barrichello 65 ovvero il 41%)
Lo specialista è Rubens Barrichello, cinque Mondiali costruttori in Ferrari (2000-04), bissati da quello del 2009 in Brawn GP.
Webber, nonostante le scaramucce con Vettel, è stato fondamentale nella vittoria degli ultimi tre titoli. Supporto che invece è mancato a Fernando Alonso, con Felipe Massa assente ingiustificato negli ultimi tre campionati, ma in piena ripresa. Gli stessi Perez (McLaren) e Rosberg (Mercedes) dovranno fare punti per far tornare i propri team ai fasti del passato.
Andando a ritroso nel tempo, si trovano veri e propri esperti in materia, come Gerhard Berger (due Mondiali costruttori nel 1990 e 1991 come scudiero di Senna) o Riccardo Patrese (iridato nel 1992 con la Williams). Segno che per vincere il campionato costruttori, l'importanza dei numeri secondi è probabilmente maggiore di quella dei 'numeri primi'.