Da Barrichello a Webber, l'importanza dei 'numeri secondi'

Formula 1
Mark Webber ha vinto con la Red Bull tre titoli costruttori consecutivi, tra il 2010 e il 2012 (Getty)
KUALA LUMPUR, MALAYSIA - MARCH 24:  Mark Webber of Australia and Infiniti Red Bull Racing talks with his race engineer Simon Rennie as he prepares to drive during the Malaysian Formula One Grand Prix at the Sepang Circuit on March 24, 2013 in Kuala Lumpur, Malaysia.  (Photo by Paul Gilham/Getty Images)

Nella storia della Formula 1, per vincere il Mondiale costruttori è necessario l'apporto di entrambi i piloti. Scopriamo quanto hanno inciso le seconde guide negli ultimi trionfi di Red Bull e Ferrari

di Claudio Barbieri

Non chiamateli numeri 2, altrimenti si arrabbiano. Da Barrichello a Webber, nessun pilota di Formula 1 ha mai voluto essere considerato la seconda scelta del proprio team. Ma quando si hanno al proprio fianco fuoriclasse del calibro di Michael Schumacher, Fernando Alonso o Sebastian Vettel, è normale che il gioco di squadra favorisca sempre la stella.
Non per questo però l'apporto della seconda guida è meno importante. Se il capitano gioca per sè e per il titolo piloti, il 'gregario' porta punti fondamentali per l'altro grande obiettivo stagionale: il Mondiale costruttori.
Analizzando gli ultimi 10 campionati infatti, si evince come il numero 2 del team abbia quasi sempre dato un apporto superiore al 40% del fatturato totale della scuderia. Come dire, senza un valido supporto, nemmeno il più talentuoso dei fuoriclasse avrebbe portato il titolo ai box.

2012: Red Bull (460 punti – Vettel 281, Webber 179 ovvero il 38%)
2011: Red Bull (650 punti - Vettel 392, Webber 258 ovvero il 40%)
2010: Red Bull (498 punti - Vettel 256, Webber 242 ovvero il 49%)
2009: Brawn (172.5 punti – Button 95, Barrichello 77 ovvero il 45%)
2008: Ferrari (172 punti – Massa 97, Raikkonen 75 ovvero il 44%)
2007: Ferrari (204 punti – Raikkonen 110, Massa 94 ovvero il 46%)
2006: Renault (206 punti – Alonso 134, Fisichella 72 ovvero il 35%)
2005: Renault (191 punti – Alonso 133, Fisichella 58 ovvero il 30%)
2004: Ferrari (262 punti – Schumacher 148, Barrichello 114 ovvero il 43%)
2003: Ferrari (158 punti - Schumacher 93, Barrichello 65 ovvero il 41%)

Lo specialista è Rubens Barrichello, cinque Mondiali costruttori in Ferrari (2000-04), bissati da quello del 2009 in Brawn GP.
Webber, nonostante le scaramucce con Vettel, è stato fondamentale nella vittoria degli ultimi tre titoli. Supporto che invece è mancato a Fernando Alonso, con Felipe Massa assente ingiustificato negli ultimi tre campionati, ma in piena ripresa. Gli stessi Perez (McLaren) e Rosberg (Mercedes) dovranno fare punti per far tornare i propri team ai fasti del passato.
Andando a ritroso nel tempo, si trovano veri e propri esperti in materia, come Gerhard Berger (due Mondiali costruttori nel 1990 e 1991 come scudiero di Senna) o Riccardo Patrese (iridato nel 1992 con la Williams). Segno che per vincere il campionato costruttori, l'importanza dei numeri secondi è probabilmente maggiore di quella dei 'numeri primi'.