Massimo carico areodinamico. Ecco cosa ci resta di Monaco

Formula 1
L'analisi tecnica del Gp di Monaco e tutto quello che tornerà utile in Canada (Foto Getty)
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RACE ANATOMY. Incollare la monoposto all'asfalto è stato l'obiettivo di tutti i team nell'ultimo weekend di gara. Una lezione utile anche per il Canada, dove l'obiettivo sarà un assetto di compromesso: raggiungere velocità elevate e garantire stabilità

Fra dossi, strisce pedonali e tombini. Correre a 250 km/h non è per nulla semplice come può apparire standosene seduti tranquillamente sul divano. In una gara come quella di Monaco, dove tutto è unico, anche i team si sono adeguati studiando delle soluzioni che incollino la vettura all'asfalto. Un gran lavoro che ha avuto come obiettivo l'aumento del carico aerodinamico, ma non solo. Ci sono state modifiche anche sotto il cofano, specie a livello delle sospensioni, irrobustite per far fronte alle botte sui guardrail che, come abbiamo visto, non sono mancate. Un lavoro che tornerà utile anche tra due settimane, in Canada dove le caratteristiche del circuito imporranno un assetto di compromesso: raggiungere velocità elevate e garantire stabilità (nelle violente frenate)

WILLIAMS - Il team britannico è quello che ha lavorato forse più di tutti per cercare di avere anche un pizzico di prestazione simile a quella dello scorso anno. Tanto da provare addirittura il fondo e l'ala anteriore della vecchia FW34 nelle prove libere. La FIA, però, ha fermato l'esperimento perché l'ala non rispettava i parametri di flessibilità imposti quest'anno. Gli uomini guidati da Mike Coughlan hanno sperimentato anche un nuovo sistema di smaltimento termico dotato di una apertura orizzontale poste sulla parte superiore delle pance. Il Team di Grove ha anche provato un'ala anteriore e dei profili posti in corrispondenza dei freni posteriori, finalizzati a creare un tunnel d'aria calda tra le ruote e il diffusore.

MCLAREN
- La Mp4-28 è apparsa decisamente più competitiva tra le stradine del Principato. Il piccolo step evolutivo però era stato già visto in occasione del GP di Spagna, dove era stata provata lala anteriore con una singola apertura nella paratia e da upper flap di grandi dimensioni. Anche le fiancate hanno subito una profonda revisione, con la parte superiore che sono state abbassate ed ora più simili a quelle della Mercedes W04. A questo è stato associato un lavoro di micro-aerodinamica che sembra aver portato comunque buoni frutti.

TORO ROSSO
- La squadra faentina ha raccolto punti importanti con l'ottavo posto di Vergne. Un risultato che premia il lavoro di sviluppo della STR8 che, a Monaco, prevedeva una nuova ala anteriore dotata di upper flap con un soffiaggio "a scalare", soluzione originale e finora inedita.

MERCEDES
- La W04 era la favorita a Monaco e non ha deluso le aspettative. Sul tracciato del Principato ha sfoggiato una nuova configurazione delle prese d'aria dei freni, dotate di una mini apertura in ingresso, atta a favorire l'ingresso dell'aria e garantire la corretta temperatura d'esercizio dell'impianto frenante. Ma non è tutto, perché la Mercedes ha anche adottato una nuova sospensione posteriore, caratterizzata dal rivestimento in carbonio collegato alla scatola del cambio, realizzata in titanio. Grazie a questa soluzione, gli angoli d'attacco delle sospensioni posteriori possono essere modificati in maniera semplice e veloce.

CATERHAM
- Pochi interventi per la CT03 di Pic e Van Der Garde. Quello più evidente è stato all'anteriore, dove è stata montata una nuova ala anteriore con una deriva curvilinea posta al centro degli upper flap.

FERRARI
- Sulla F138 sono stati posti dei mini profili alla base dei deviatori di flusso laterali con lo scopo di pulire i flussi in quella zona. A Monaco abbiamo anche visto i nuovi piloni di sostegno dell'ala anteriore che sono caratterizzati dalle forme curvilinee e non più a scalino. Infine, al posteriore è spuntato il nuovo monkey seat (provato nelle libere già in Spagna) con un particolare soffiaggio nella parte superiore.

RED BULL - Nuova ala posteriore per la RB9. Al retrotreno è spuntato un monkey seat molto alto, con la finalità di recuperare anche una piccola percentuale di carico aerodinamico.