Corre e gira alla perfezione: ecco la supremazia Red Bull

Formula 1
L'arrivo di Vettel sul traguardo del Gp di Germania (Foto Getty)
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GP REWIND. Vettel al Nurburgring centra la 4.a vittoria della stagione. Per le Rosse ancora una mezza delusione: la strategia delle gomme non ha pagato. E il Circus già pensa all'Ungheria, poi la sosta estiva

di Gianluca Maggiacomo

Il Gp di Germania si è concluso con una certezza che sa tanto di banalità. Sebastian Vettel ieri ha vinto perché è il più forte e perché la sua Red Bull è superiore a tutte le altre monoposto. Nessuno è all’altezza. Con il tedesco si può gareggiare, gli si può dare del filo da torcere, ma per il resto c’è ben poco da fare. Al Nurburgring se n’è avuta l’ennesima dimostrazione.

Brave Lotus, ma la Red Bull… - Ad insidiare Vettel, giunto alla 30° vittoria in carriera, la quarta della stagione, ci hanno provato prima Grosjean (ottima la sua gara) e poi Raikkonen, entrambi su Lotus. Ma alla fine, malgrado il testa a testa degli ultimi due giri, il finlandese e il francese si sono dovuti accontentare dei due gradini più bassi del podio. La strategia del tedesco è stata semplice: testa bassa e piede pigiato sull’acceleratore. E quando fa così in pochi riescono ad avere il suo passo. Vettel ha dominato sin dall’inizio, quando ha bruciato sul via la Mercedes di Lewis Hamilton che partiva dalla pole position. Un’incognita per il tre volte campione del mondo poteva essere l’ingresso in pista della safety car per l’incidente alla Marussia di Jules Bianchi. Ma, una volta ripresa la gara (giro numero 29), Vettel ha continuato a girare a ritmi alti, fino alla bandiera a scacchi.

Rossa: la strategia non pagaA Maranello le cose se le aspettavano un po’ diverse da come poi sono andate. Il ritiro di Massa fa male, il quarto posto di Alonso brucia, soprattutto perche Vettel allunga ancora in classifica. I tecnici avevano puntato su una strategia di medio-lungo periodo, che partiva dalle qualifiche e si sarebbe dovuta concludere in gara. Il fulcro di tutto erano le gomme. Sabato i piloti avevano rinunciato alle soffici per montare le medie in gara e ritardare così la prima sosta ai box. Tattica sbagliata, perché Alonso si è fermato al 13’ giro e non al 25’ o 35’, come si aspettavano i ferraristi. Questo ha costretto l’asturiano a fare gli straordinari e, grazie anche alla safety car, è riuscito ad agguantare il quarto posto. Discorso diverso per Massa. Per lui un Gp da dimenticare. L’ennesimo.