Top e flop: Red Bull mette le ali, disastro McLaren

Formula 1
Adrian Newey e Sebastian Vettel: sono loro la coppia d'oro della prima metà del Mondiale
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In attesa della ripresa del Mondiale il prossimo 25 agosto a Spa, tracciamo un bilancio su chi ha deluso le aspettative e su chi invece sta entusiasmando dopo le prime dieci gare

TOP

Adrian Newey + Sebastian Vettel: Semplicemente la coppia perfetta di casa Red Bull. Il primo ha progettato dal 2010 una monoposto fantastica, capace di vincere tre titoli mondiali e altrettanti costruttori e di trionfare nel 47% dei Gran Premi degli ultimi tre campionati e mezzo (32 successi su 68, di cui 25 per merito di Vettel). Il secondo è entrato nella storia e di questo passo rischia di attentare il pokerissimo del connazionale Michael Schumacher in fatto di titoli vinti consecutivamente.

Kimi Raikkonen: La Lotus non è la vettura più veloce del circus, ma il finlandese sta facendo autentici miracoli. Secondo in classifica generale, a 38 lunghezze da Vettel, con un successo e cinque podi, oltre che al record abbattuto di Schumi di gare consecutive a punti (27).

Mercedes: I detrattori daranno il merito ai famigerati test con la Pirelli, ma la casa tedesca sta impressionando per continuità. Certo, i risultati migliori li ha conseguiti dopo il test-gate, ma sette pole position (4 Hamilton e 3 Rosberg), tre vittorie e altrettanti podi non si possono spiegare solo con questa supposizione.

Jules Bianchi:
Sembra un paradosso inserire tra i Top uno che ha come miglior risultato un 13.o posto (Malesia). Il rookie francese però è l'autentica rivelazione della stagione. Alla guida della modesta Marussia, il pilota di scuola Ferrari ha sempre terminato davanti al compagno Chilton ed è il più veloce nella disputa interna tra il team russo e la Caterham.

Force India: Solo quattro monoposto sono fin qui salite sul podio. Se ve ne sarà una quinta, sarà quasi certamente la scuderia indiana, che con 59 punti tra i costruttori tiene dietro prestigiosi rivali come McLaren e Toro Rosso. Manca qualche piazzamento di Sutil, mentre Di Resta sta confermando di essere pronto per un top team.

FLOP

Felipe Massa: Senza scomodare statistiche del recente passato, basta scorrere quelle di quest'anno per capire le difficoltà del brasiliano. Un podio in Spagna, due ritiri e molti piazzamenti nelle retrovie per un totale di 61 punti, meno della metà di Fernando Alonso (133) e appena sufficienti per sopravanzare il pluri-criticato Grosjean (49).

McLaren: Cosa è successo alla scuderia di Woking, che fino allo scorso anno era tra le protagoniste in ogni Gp? Forse la partenza di Hamilton, probabilmente lo scarso adattamento di Perez, a punti in cinque occasioni e con un sesto posto come miglior piazzamento. Di sicuro ci sono gli appena 59 punti accumulati e l'abbandono dello sviluppo della MP4-28, per concentrarsi sul 2014.

Pirelli: Una giornata storta può capitare a tutti, ma la casa italiana è recidiva. A Silverstone i piloti hanno rischiato grosso a causa della prematura e imprevista usura delle gomme. Prima del Gp britannico vi erano state altre avvisaglie, ma i test segreti con la Mercedes non sono stati sicuramente il rimedio ideale.

Williams: Quell'uno alla casella punti nella classifica costruttori è inquietante. Il decimo posto di Pastor Maldonado in Ungheria ha cancellato lo zero, allontanando lo spettro di eguagliare Caterham e Marussia, ma la scuderia inglese sta viaggiando ampiamente sotto le aspettative, visto che di questi tempi lo scorso anno era già andata a punti in sei occasioni, centrando un favoloso trionfo in Spagna con il venezuelano.

Bernie Ecclestone: Innocente fino a prova contraria nell'affare legato ai diritti tv in Germania, il patron del circus è però ancora una volta associato alla parola scandalo. E questo non è un bene per il mondo della Formula 1.